Kairòs alle sei del mattino
Nel brodoso ruscello del Tempo il mio benvenuto è per le arance raccolte, per le guance dei rami, per i carboni roventi, per il vino fresco e le sue bolle che sembrano perle, per il bagliore di una preghiera o per la coperta sospinta verso chi ha freddo, per chi asciuga il moccio dei bimbi infelici, per chi ferma il bagliore delle baionette, per chi sa accarezzare, scusarsi, condividere, per chi stringe le mani di un anziano. Nel vapore del primo caffè, sospiro sbigottita allo spuntar dell’aurora, che porta via la carne avanzata del mio Tempo, che va… e non ci sono lenticchie ad alleviare le perdite del “fu”.
Maria Pia Selvaggio