Il fiume scomparso….il Sebeto!

Il fiume scomparso….il Sebeto!

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In foto: La zona delle Padule che si estendeva dal Pascone (diventato deposito ferroviario) fino a Barra Ponticelli San Giovanni. I sangiuannari erano verdummari che portavano i loro pregiatissimi prodotti lungo tutta la fascia costiera del golfo…
Li’ passava il Sebeto quindi avevano a disposizione una buona risorsa idrica, ecco perche’ quella zona era ricca di coltivazioni agricole.
Il Sebéto era il nome del fiume che bagnava l’antica Neapolis. Il suo antico nome greco, tramandatoci sul verso di alcune monete coniate fra il V secolo a.C. e il IV secolo a.C., era Sepeithos, traducibile come “andar con impeto”, probabile riferimento al corso irruente del fiume.
La storia o, meglio, la leggenda di questo fiume, si perde nella notte dei tempi. Sappiamo dalle cronache di molti antichi viaggiatori che la greca Neapolis era divisa da Partenope (detta anche “Palepolis”) da un fiume, per alcuni tratti navigabile, “fra lo monte S. Erasmo e lo monte di Patruscolo”. Vi era, quindi, sull’area su cui vi e’ l’attuale piazza Municipio, la foce di un fiume. Tra le varie cronache che lo citano vi sono quelle che parlano dell’assedio romano alla città quando Publilio Filone accampò il suo esercito fra Neapolis e Partenope proprio alla foce del Sebeto.
Esso nasceva dalle sorgenti della Bolla, situate alle falde del Monte Somma. Durante il suo percorso attraverso gli attuali comuni di Casalnuovo, Casoria e Volla, si arricchiva di acque piovane. Prima di terminare il suo corso e sfociare nel golfo di Napoli si divideva in due rami: uno di essi finiva in un punto imprecisato sotto la collina di Pizzofalcone, tra le attuali piazza Borsa e piazza Municipio; l’altro sfociava in mare in una zona più a oriente, verso l’attuale Ponte della Maddalena.
È probabile che l’antico Sebeto altro non fosse che il torrente conosciuto come Arenaccia il cui corso è stato completamente interrato.

foto del titolo dal web