SEBETO, IL FIUME MISTERIOSO
I misteri della città di Napoli sono tantissimi, tra questi misteri, mai risolti, c’è quello dell’esistenza Fiume Sebeto che bagnava l’antica Neapolis, un fiume che sembra essere stato letteralmente ingoiato nel sottosuolo partenopeo, dato che di esso non vi è traccia alcuna.
Si narra che il fiume, dal Monte Somma, sorgenti del Bolla, e, passando per Casalnuovo, Ponticelli e Volla, arrivava fino a Napoli, dove, diramandosi in due direzioni, verso il Ponte della Maddalena e la collina di Pizzofalcone, sfociava in mare.
Un fiume che pare essere ormai solo un ricordo, tra testimonianze che vogliono sia esistito davvero e leggende che si perdono in tempi remoti, quelli degli antichi greci, quando si narrava che Napoli fosse divisa, proprio da un fiume, in due città, Neapolis, la città nuova, e Palepolis, città vecchia.
Molte sono le testimonianze relative all’esistenza di questo fiume.
Nel 1340, Petrarca si recava a Napoli, e, spinto dai riferimenti che Virgilio, che lo chiamava “Sebthide Ninpha”, Tito e Strabone, in epoca romana, avevano lasciato nei loro scritti, si mise alla ricerca del Sebeto, ma già a partire dal medioevo il fiume risultava molto ridotto nelle sue dimensioni a causa della forte urbanizzazione che stava subendo la città di Napoli.
Nel 1635, a Cosimo Fanzago, scultore napoletano, viene commissionata la Fontana del Sebeto, un monumento che ricorda l’esistenza dell’antico fiume.
Altra testimonianza ci è stata lasciata da Tommaso de Santis, che nel suo libro “Storia del tumulto di Napoli“, scrive su Masaniello ormai cadavere “quivi lo rizzarono, e lavato che l’ebbero al Sebeto, lo portarono a Port’Alba“.
Il nome Sebeto, risalente all’età umanistica, si deve a Boccaccio, Pontano e Sannazaro, fino ad allora, infatti, il fiume era chiamato Rubeolo.
Non si sa che fine abbia fatto questo fiume che tanto ha fatto parlare di se, ed ancora oggi risulta un mistero tutto da scoprire.
E’ probabile che esso, ingoiato dalle viscere, si muova indisturbato sotto la città di Napoli?
La risposta è sì, anche se certezze non se ne hanno.
Pare che la parrocchia della Sacra Famiglia, nel centro direzionale di Napoli, galleggi praticamente sull’acqua, e che alcune case nella stessa zona siano state addirittura ritrovate allagate senza un motivo plausibile.
Insomma questa città è un mistero continuo, e forse proprio questo la rende affascinante oltre ogni limite.
Sarebbe bello riuscire a identificare i siti nelle immagini allegate.
Capozzi Gerardo