ELOGIO DELL’ANGELO CUSTODE
Anche se non lo sa nessuno, ma oggi è il giorno dedicato all’angelo custode, il nostro intimo e divino portaborse e bodyguard. Se volete sognare a occhi aperti la presenza di un Benefico Soccorritore, di un Messaggero di doni non deteriorabili e un Consigliere benedetto che è disponibile ogni giorno dell’anno, ripensate all’Angelo custode. E’ lui il nostro Segretario particolare, il nostro assistente alla regia della vita, il nostro invisibile alter ego, il numero verde dell’anima nostra.
Tanti collezionano angeli, compresa Giorgia Meloni, almeno un tempo. Di angeli teneri e un po’ gay sono pieni i presepi e gli alberi natalizi. La loro sessualità incerta, efebica e ambigua unisce etero e omo. Gli angeli dei presepi sono creature musicali: non potendo fare altro, suonano e danzano.
I pregi dell’Angelo Custode sono cospicui. Dunque, per cominciare l’Angelo Custode ci sottrae alla solitudine, ci fa compagnia. Ci conosce sin dalla nascita, ci consente di bamboleggiare in privato, sa tutti i mugni, i vizi e le segrete speranze che ci portiamo dentro. Compagno di solitudini impaurite e di spaesati sconforti, è l’unico che sta alle nostre spalle ma non vuole sodomizzarci. Poi, è il nostro conducente, il nostro navigatore celeste, e vale più del satellitare. Mentre noi viviamo e subiamo la vita, lui tiene la rotta e ci invita a darle un senso, un limite, un’apertura. La peggior prova del nostro egoismo, il peggior effetto della nostra solitudine, è proprio il divorzio dall’angelo custode. Se ci separiamo da lui siamo finiti, letteralmente. Passiamo a lui i nostri beni; a noi restano i mali.
Poi l’angelo custode ci ricorda che accanto alle cose visibili e vistose, accanto al look e all’apparire, c’è l’invisibile, che si sottrae alla banalità dei corpi e degli sguardi. La dimestichezza con lui ci permette una teologia confidenziale che sarebbe increscioso pretendere di avere con Dio Onnipotente. Lasciate stare il Padreterno per le piccole cose di ogni giorno, le paure, le speranze, le richieste profane; abbiamo uno sportello alla nostra portata, personalizzato per giunta, che è l’angelo custode, abilitato a gestire la piccola provvidenza quotidiana. Lasciate al Signore i Giudizi Universali e l’Eterno; per sbrigare i giudizi privati e le pratiche quotidiane c’è lui, l’Angelo custode, la nostra guardia del corpo etereo, detto anima. Anzi, a volerla dire tutta, con noi c’è pure il suo rovescio, il diavolo custode, il primo servizio deviato della storia, di professione dirottatore, perchè vuol portarci sulla cattiva strada. Ma l’angelo custode, oltre ad avere un fratellastro infernale ed un precursore classico, il daimon greco e socratico, ha anche un riflesso internazionale attualissimo: è riconosciuto pure dagli islamici che lo chiamano malaika ed ha come da noi, il compito di messaggero celeste che ci conduce a Dio. Anche per gli islamici l’angelo è un taxi driver della cooperativa celeste. A Bisanzio, assediata dagli avi degli islamici, discutevano del sesso degli angeli e noi ironizziamo; ma vuoi vedere che era quello l’unico modo concreto per stabilire un contatto profondo con gli invasori?
Infine vi confesso che ho sul comodino un minuscolo angelo custode; mi fu dato da mia madre quando ero bambino. Si chiama Spiritello, è di legno laccato celeste, con le ali bianche. Mi addormentavo parlando con lui. Poi lo persi con la pubertà. Anni fa scrissi un disperato appello per ritrovarlo; un giorno, mia zia lo ritrovò dopo decenni di latitanza ed ora è sul mio comodino. E’ l’unico compagno fedele di tutta la mia vita. Non ti tradisce e ti sopporta. Rispetto all’infanzia, Spiritello ha perso le ali, ha due fori come cicatrici sulle scapole. Segno del tempo che passa, del disincanto che avanza, dello stupore infantile che ha perso le ali. Non vola più ma c’è.