I GRANDI ANNIVERSARI DE LA DANTE COTITATO DI BENEVENTO
La Società Dante – Comitato di Benevento ha organizzato per il mese di settembre due importantissimi incontri per celebrare le ricorrenze letterarie di quest’anno: il 150esimo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, il centenario della nascita di Italo Calvino e dalla pubblicazione della “Coscienza di Zeno”. Grande assente Carlo Emilio Gadda, di cui ricorre il cinquantesimo anniversario della morte, che avrebbe dovuto essere presentato in questa occasione dal professor Giorgio Patrizi, recentemente scomparso, cui le due giornate saranno dedicate. “Nessuno avrebbe potuto trattare del poeta espressionista meglio di Patrizi, nessuno avrebbe potuto sostituirlo, perché Gadda è Giorgio Patrizi” – le parole di apertura della docente Teresa Agovino.
Nell’aula Ciardiello DEMM Unisannio di Benevento mercoledì 20 c.m. si è tenuto si è tenuto il primo incontro con l’intervento di Francesco Sielo ( Università Luigi Vanvitelli) con un’analisi minuziosa e interessante del tema della “catastrofe spirituale” -in cui il termine catastrofe è inteso come cambiamento- messo in evidenza nel film “La Medea” (1969) di Pier Paolo Pasolini. Profondamente legata al mondo classico e soprattutto alla tragedia greca, la cinematografia pasoliniana offre un’analisi antropologica influenzata molto dal diffondersi delle teorie freudiane. Razionalità e irrazionalità si incontrano e si scontrano nei personaggi del mito: Giasone bambino viene istruito alla sacralità,alla venerazione degli dei che abbandonerà nell’età adulta a favore della razionalità utilitaristica, identificandosi tale passaggio come la “catastrofe” interiore del personaggio. E’ la razionalità che guiderà Giasone a conquistare l’ambito Vello d’oro, ma al contempo gli farà commettere gravi errori in nome del proprio interesse. Per Pasolini dunque l’eroe moderno è colui che vive secondo il proprio tornaconto ma ciò lo indurrà in errore, alimentando una profonda nostalgia del passato. Il rapporto di Pasolini con la civiltà è dunque ambiguo e contraddittorio: la razionalità, la conoscenza analitica e critica della realtà ha prodotto grandi utili all’uomo, ma ciò non è in grado di dare all’umanità una conoscenza vera del tutto. Così si ritrova comunque in balìa di negatività che non derivano più dal mondo naturale (che ha imparato a gestire) ma dal mondo psichico di cui ignora totalmente i meccanismi. La catastrofe, prima del singolo, diventa ora mutazione antropologica.
A seguire l’intervento di Teresa Agovino ( Università Mercatorum di Roma) con un contributo su Alessandro Manzoni. Partendo dal presupposto che già da tempo la figura del Manzoni si sta riscattando rispetto ad una interpretazione-ampiamente superata negli ambienti accademici più eclettici- che lo ha dipinto come un bigotto in balìa della rassegnazione e della Provvidenza, la Agovino ha spiegato come Manzoni attraverso i suoi personaggi racconta non di un Fato che rende immobile e definita la vita degli esseri umani, ma al contrario i pensieri e le azioni degli uomini-come singoli prima e come gruppo/società dopo- partecipano attivamente alla costruzione degli accadimenti pur sorretti “dalla Divina Provvidenza” . Chi oggi reputa Manzoni come uno scrittore “pesante” e “superato” non ha fatto i conti con l’attualità di un’opera che ancora stupisce in termini di modernità: la “Storia della Colonna Infame” (il vero finale de “I Promessi Sposi”) coincide perfettamente con le accuse, infami e infondate, a Patrik Zaki. Così moderno ed attuale da essere ai primi posti tra gli scrittori anche più citati nel web, come ampiamento documentato dalla Prof. Agovino che nella sua ultima pubblicazione “Non basta essere bravi. Bisogna essere Don Rodrigo!” ha raccolto e analizzato le citazioni manzoniane degli ultimi anni su social network, testate online, blog allo scopo di verificare la portata dei rinvii manzoniani nel grande pubblico.
Lunedì 25 sarà la volta dell’illustre Rino Caputo, Professore ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” che parlerà dell’opera di Italo Svevo “La conoscenza di Zeno” che ancora tanto ha da dirci e di Maria Silvia Assante della Università Federico II di Napoli con un intervento sulla produzione letteraria di Italo Calvino .
Fiorella De Michele
redazione di pontelandolfonews.com