Inventario delle minuscole beatitudini

INVENTARIO DELLE MINUSCOLE BEATITUDINI
Ma avete mai provato quando siete accaldati, dopo una bevuta a pescare dal bicchiere i cubetti di ghiaccio e passarveli sul corpo caldo, sulla fronte, sul petto, giù fino alle parti intime? Una goduria irresistibile, fatelo anche al bar del mare, eccetto l’ultima. O farsi grattare la schiena provata dal sole, dal sale, dalle zanzare, beatitudine assoluta. Il grattante può chiedere al grattato qualunque cosa in quel momento, anche amore eterno e lui risponderà: “Si, per sempre”, pensando a una grattata senza fine. O farsi portare in cabrio per la costiera con i piedi fuori dall’auto che si muovono con la musica nel vento. O liberare una scrosciante pipì a lungo repressa in aperta campagna e sentirsi uniti al cosmo per via urinaria (taccio di altre indecenti liberazioni). O mangiare pasta dopo due settimane all’estero. O vedere la zanzara che ti ha tormentato a lungo finalmente spiaccicata col sangue che ti ha rubato. O fumarsi a sera finita un sigaro all’anisette e vedere la nuvola di fumo esalare tra le stelle e costituirsi in nuvola. O calarsi in mare di notte e nuotare nella scia della luna piena. O dopo una lunga nuotata tornare a riva e gettarsi come naufraghi a pancia in giù e abbandonarsi al riposo degli angeli e alle carezze di Nausicaa. O cogliere e mangiare dall’albero i gelsi e i fioroni; la frutta alla spina. O tornare a casa e sentire quell’antico odore di ragù che pensavi perduto nell’infanzia. La piena felicità forse non esiste, però ci sono minuscole delizie che sembrano inezie ma tutte insieme fanno un paradiso.