Poesie di Mariella Ceglie

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NUDA SU NUVOLE SCARLATTE

Sguardi impavidi,
di porpora le labbra.
Nuda si adagia la vergine
su nuvole scarlatte
nell’armonia dei sensi.
Merli tra le nuvole
a raccontarsi storie
a donarsi sorrisi.

VORREI

Vorrei due ali di rondine
per sfiorare l’arcobaleno.
E poi svanire
come polline sui fiori.
Vorrei essere speranza
come le foglie di mimosa
e dialogare con la luna
e trovare l’Eden.

LETTERA AL PADRE

Castelli d’aria i tuoi anni
vento malefico il destino.
Amarti di più fu un errore?
Pensare al nostro dolore non ti duole?
Hai abbandonato la vita
appesa ad un filo di lana.
E i fratelli?
Hai lasciato un segno
senza un addio.
Amarsi, per non perire.
Ti penso come ieri
una rondine senza meta.

LASCIO I MIEI VERSI

Lascio i miei versi
al mondo
che ne faccia polvere di letizia.
Lascio il mio corpo
al mare
altissima beatitudine.
Lascio la mia anima
all’uomo che se l’appropri
il più umile e riconoscente.
Lascio il cuore
a Dio, maestro
dei pensieri più giusti.
Lascio a te
i miei giorni
mai uguali, mai infelici
colmi di splendida follia.

AI MIEI FRATELLI

Figli del tempo
uniti da uno strano destino
non urlate al frastuono del vento.
Non ascolta lamenti e lacrime.
Non udite le voci del nulla,
che si ribellano ai ricordi d’infanzia
quando il gioco univa i cuori
e si gioiva per ogni cosa?
Legati da un fato avverso
desiderosi d’incanto,
figli del tempo,
tre pianeti nella stessa galassia,
tre rami d’uno stesso albero.