Chi era Marie-Madeleine Gabrielle de Rochechouart?

Sempre grazie a Noidonne , stavolta per avere dato risalto alla storia di quest’anima magnifica. Mi fa piacere segnalare questa biografia anche a Vitamine Vaganti – Toponomastica Femminile enciclopediadelledonne.it Fontevraud-l’Abbaye

Lucia Gangale

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Chi era Marie-Madeleine Gabrielle de Rochechouart?

Era detta la “regina delle badesse”. Fu grande letterata e rese l’abbazia di Fontevraud un polo culturale di prim’ordine. A Pasqua 2023 le è stata intitolata una delle campane dell’Abbazia

di Lucia Gangale

Lunedi, 01/05/2023 –

noidonne__Badessa_de_Rochechouarte_1L’abbazia reale di Fontevraud, nella splendida regione di Maine-et-Loire, è la più vasta città monastica d’Europa. Tra le bianche mura di questo edificio monumentale è custodita una storia più che millenaria ed essa è legata al nome di Eleonora d’Aquitania, regina di Francia e d’Inghilterra di lungo corso durante il periodo medievale. Fu proprio la regina a concepire Fontevraud come necropoli dei Plantageneti ed infatti, entrando, si possono osservare le statue sdraiate di Eleonora, Enrico II d’Inghilterra – suo secondo marito –, Riccardo Cuor di Leone – loro figlio – e Isabella d’Angôuleme, quest’ultima nuora di Eleonora, in quanto ne aveva sposato in prime nozze il figlio Giovanni Senza Terra.
In occasione della Pasqua di quest’anno, una delle campane dell’Abbazia è stata intitolata a Marie-Madeleine Gabrielle Adélaïde de Rochechouart, trentaduesima badessa di Fontevraud.
Al castello di Saumur, che è poco distante da Fontevraud, ho trovato un ritratto di Gabrielle, che fu soprannominata «la Regina delle badesse». Si tratta di un piccolo ritratto realizzato con la tecnica dell’olio su tela. L’artista è anonimo e il dipinto risale all’inizio del XVIII secolo. Nella breve didascalia si legge: “Sorella di Madame di Montespan, nel 1670 è nominata da Luigi XIV superiora generale dell’abbazia regale di Fontevraud. Dotata di un largo spirito, ella contribuisce allo splendore intellettuale dell’abbazia, cosa che le vale il soprannome di «regina delle badesse»”.
Stranamente di una figura così emblematica della storia religiosa e culturale del Medioevo non si fa cenno su Wikipedia francese e italiano.
Nata nel Palazzo delle Tuileries nel 1654 da una famiglia dell’alta nobiltà (suo padre Gabriel era gentiluono del re e poi governatore di Parigi, sua madre Diana marchesa di Grandseigne), Gabrielle a 11 anni fu spedita dalla famiglia all’Abbaye-aux-Bois, a Parigi, per perfezionare la sua istruzione (1). Molto dotata per lo studio delle lingue, ella apprende il latino, l’italiano e lo spagnolo. A 19 anni ha luogo la sua vestizione monacale alla presenza di due regine: Anna e Maria Teresa d’Austria. L’anno dopo pronuncia i suoi voti solenni e si dedica allo studio del greco e dell’ebraico, per padroneggiare il Nuovo Testamento nella lingua originale. Da sottolineare che la sua fu una monacazione forzata come tante nelle famiglie nobili del suo tempo, ma essa la trasformò in una opportunità per dedicarsi completamente agli studi.
Diviene badessa di Fontevraud nel 1670, ma le occorrono ben tre dispense: la prima, perché la giovane non aveva che 25 anni; la seconda, in quanto aveva cambiato di Ordine; la terza, perché non aveva raggiunto i cinque anni di professione di fede. Questi inghippi di natura burocratica furono facilitati dall’intervento di sua sorella Madame de Montespan e di Luigi XIV, di cui costei era la favorita. Madame de Montespan, la sorella di Gabrielle, darà al Re Sole ben sette figli. Per il suo ruolo a corte era chiamata «la vera Regina di Francia».
NOIDONNE abbazia di Fontevraud new (1)La badessa de Rochechouart è alla guida dell’abbazia dal 1670 al 1704. In quel periodo, Fontevraud diventa un polo culturale di eccellenza. La badessa traduce Omero e “Il Simposio” di Platone, scambia lettere con uomini e donne di lettere del suo tempo, tra cui Madame de Lafayette, Nicolas Boileau e Racine. Di Racine, nel 1689, la badessa fa rappresentare la tragedia “Esther”, con le monache che recitavano, compresa la stessa badessa e sua sorella maggiore Françoise-Athénaïs, la marchesa di Montespan prima evocata.
Gabrielle de Rochechouart sarà molto amica di re Luigi XIV e tale amicizia sopravviverà anche quando Madame de Maintenon prenderà il posto nel cuore e nel letto del sovrano, al posto della sua rivale la marchesa di Montespan. La cosa incredibile è che la badessa riuscì anche a stabilire e mantenere un rapporto affettuoso con la Maintenon.
Fu questa sua abilità, anche diplomatica, a farle da scudo in un mondo dominato dai privilegi al maschile e ciò testimonia la sua straordinaria forza di carattere. Pochi sarebbero forse riusciti a stabilire una così rara amicizia, tenendo conto del fatto che la sorella Athenaïs era stata espulsa dalla corte.
La badessa conquista rapidamente i cuori delle consorelle, grazie alla sua affabilità, grande cortesia, saggezza e umiltà, unite ad una grande determinazione e fermezza. Le doti, insomma, di una grande leader.
Conosce la filosofia, le Sacre Scritture, la scienza e la teologia. I suoi discorsi conquistano fiumi di gente e sono lodati anche dal vescovo e scrittore cattolico Jacques Bénigne Bossuet. Con il suo carisma, riesce a riportare l’ordine tra le suore indisciplinate.
Amministra con sapienza la sua abbazia ed i sessanta conventi che le erano collegati. Nel suo piccolo regno di Fontevraud fa costruire o restaurare dormitori, cappelle, vasti saloni, ampie gallerie. Attinge alla fortuna della sua famiglia per riqualificare il palazzo abbaziale. Fa abbellire i giardini con splendidi angoli di piacere(2).
Poiché ella rifugge la mondanità, la vista deve essere aperta sugli spazi circostanti. Le cronache ci dicono che in 34 anni ella soggiornò solo quattro volte nella capitale francese. La prima volta fu nel 1657, per visitare il padre che aveva avuto un attacco di paralisi. In quell’occasione il re le fece dono di un diamante dal valore di tremila luigi. Il padre di Gabrielle morì il giorno di Natale. L’ultima volta che andò a Parigi fu nel 1700, per sostenere una causa contro i vescovi che mettevano in dubbio la sua giurisdizione ecclesiastica.
Il suo attaccamento a Fontevraud è così forte che rifiutò l’abbazia di Montmartre offertale dal re perché si avvicinasse alla corte. Questo ci dice a che punto il Re Sole avesse stima e considerazione per la sorella minore della sua amante.
La regina delle badesse si spegne a Fontevraud nel 1704, a 59 anni, vegliata da colei che le succederà a capo dell’ordine: sua nipote Louis-Françoise de Rochechouart. Il dolore di sua sorella Athénaïs fu immenso. Persino il re Luigi XIV piange per la sua morte, mentre invece apprenderà con indifferenza della morte di Athénaïs de Montespan, come anche di un’altra delle sue tante favorite, Louise de la Vallière.
Questa figura di grande religiosa e letterata è stata fin troppo dimenticata dalla storia. «L’immensa conoscenza di Marie-Madeleine de Rochechouart era pari solo alla sua umiltà e rettitudine», scrive il giornale Aleteia in versione francese.
Adesso, la quarta campana prodotta nelle officine della ditta Cornille-Havard a Villedieu-les-Poêles e a lei dedicata, ne perpetua il ricordo e ne diffonde la conoscenza.
Sul sito web dell’Abbazia è scritto che il progetto di creare 6 nuove campane per ricostituire il suono dell’Abbazia è nato nel 2019 e che questa è la commissione artistica più importante dopo Notre Dame de Paris. La nuova campana pesa una tonnellata. Il suono che essa emana è atto ad evocare lo splendore raggiunto con lei dall’abbazia. La campana è stata magnificamente decorata dall’artista parigino Paul Cox.
Dalla Rivoluzione francese nessuna campana risuonava più nell’abbazia.

Le foto sono di Lucia Gangale

NOTE
1) L’albero genealogico della badessa di Fontevraud è qui: https://gw.geneanet.org/pierfit?lang=fr&n=de+rochechouart+de+mortemart&oc=0&p=marie+madeleine+gabrielle.

2) Si veda: VERRY ELISABETH, « Marie-Madeleine-Gabrielle de Rochechouart (1670-1704) », Abbesses de Fontevraud, coll. Les carnets de Fontevraud, 303, 2014;
TUNC SUZANNE, Les femmes au pouvoir, deux abbesses de Fontevraud aux XIIe et XVIIe siècles, les éditions du cerf, 1993.

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