𝐏rofumi e balocchi per Elly

𝐏𝐫𝐨𝐟𝐮𝐦𝐢 𝐞 𝐛𝐚𝐥𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐄𝐥𝐥𝐲

Suvvia, non è poi una cosa così grave l’intervista di Elly Schlein a Vogue e la sua confessione di avere un’armocromista che le abbina i colori del suo vestiario al suo aspetto e alla sua carnagione. Si, non è coerente con una leader di sinistra, che cavalca l’immagine di un movimento radicale, alternativo, femminista, perfino rivoluzionario. È una civetteria più da giovin borghese, da terrazza Baglioni, da ztl e radical snob che da leader di un movimento egualitario che difende gli esclusi e i migranti. Ma è una questione del tutto secondaria, marginale, non c’è da farne una questione di coerenza politica e di messaggio alla gente. Se vogliamo, è stata una candida e puerile ingenuità dirlo, non prevedendo l’ondata lunga di prese in giro da una parte – il versante destro – e di sdegnato imbarazzo dall’altra – il versante sinistro. Direi anzi che il vero problema è proprio questo: la mancata comprensione delle reazioni che avrebbe suscitato una vanitosa inezia come questa. Se non ti rendi conto che dire una cosa del genere offende o imbarazza molti tuoi elettori, e offre facile esca alla derisione e allo sberleffo nei tuoi avversari, quello, si, è un problema politico. Un leader deve saper dire le cose, capire cosa, come, quando e dove dire le cose. Se non ha questo alfabeto elementare, questa capacità istintiva prima che acquisita di capire l’opportunità e l’inopportunità delle sue comunicazioni, avrà presto problemi.
Certo, non si giudica da questi trascurabili dettagli lo spessore e la statura di un leader. Ma il vero problema è che in assenza di altri più seri, più importanti parametri – pensieri, posizioni, strategie e precedenti – alla fine anche la questione dell’armocromia diventa importante. Se non hai alle spalle una storia, non esprimi un tuo pensiero originale, non hai un tessuto e un vissuto significativi, e ti limiti solo a ripetere le tre o quattro cose che si dicono nei cortei, nelle assemblee studentesche o nelle dichiarazioni ai tg, alla fine la novità, la nota di originalità, è tutta relegata nelle piccole cose, come il vestiario e i colori da abbinare.
Insomma, il problema non è ciò che ha detto né l’importanza del trascurabile dettaglio, ma il fatto che non ne abbia capito le conseguenze; e che non offra contenuti nuovi e messaggi significativi alla sua battaglia politica; così poi restano solo profumi e balocchi.

(Per il Corsaro della sera)