Nuovo Direttivo per l’Associazione “Il Presepe nel Presepe”

Bruno La Marra dopo trent’anni lascia l’Associazione “Il Presepe nel Presepe”

Dopo trenta lunghi anni di straripante produttività, l’ottimo Bruno La Marra lascia la presidenza dell’Associazione “Il Presepe nel Presepe” e insieme a lui abbandona anche il consigliere Elio Michele Mastracchio. A seguito della votazione dello scorso dieci marzo, il nuovo assetto dirigenziale vede il neo eletto presidente Pellegrino Colesanti prendere il posto di comando, con Antonio Lombardi a fargli da vice, Domenico Pietrodangelo segretario e Domenico Di Mella, Pacino Ponte e Antonio Prozzillo consiglieri. Il dinamico Bruno, che ha pianificato e armonizzato le attività del Presepe Vivente fin dalla nascita nel 1987 come coordinatore e dal 1997 ad oggi come presidente della costituita associazione “Il Presepe nel Presepe” in quell’anno, con serenità d’animo ha rassegnato le dimissioni, “per stanchezza fisica innanzitutto – dice lui – e nella consapevolezza – prosegue – che dopo lungo tempo, si corre il rischio concreto di non avere più gli stimoli giusti, di appiattirsi e di fare le cose per abitudine”. La Marra, tra l’altro, ci ha fatto notare che tante sono le “preoccupazioni mentali” e gli oberanti impegni che la organizzazione del Presepe vivente implica. Impegni, preoccupazioni e tensioni forti che col passare del tempo indeboliscono le risorse psico-fisiche e sfibrano anche il più tenace e coraggioso dei condottieri. L’aspetto economico è quello che più di tutti alimenta l’ansia di non riuscire a coprire le spese e di mettere mano nelle proprie tasche, non di riempire le proprie tasche, come accuse infondate vogliono far credere. A tal proposito il dimissionario presidente ci ha detto, con percepibile delusione, ma con grande onestà intellettuale com’è nel suo stile, che “il Presepe, purtroppo, non è mai entrato nel DNA dei morconesi”, riferendosi a quelli che contano in termini di forza economica per un sostegno materiale indispensabile per la organizzazione e la riuscita dell’evento. Tolti pochi spiccioli offerti da qualche commerciante più o meno interessato e poco significative sponsorizzazioni, l’unico vero introito proviene dalla vendita dei biglietti, che, contrariamente all’immaginario collettivo, l’Associazione non può distribuirne più di 3.000, al massimo 3.200, per due valide ragioni: uno perché tutti possano vedere quel che c’è da vedere, due per una questione di tutela della pubblica sicurezza. Il numero ridotto dei biglietti spiega anche il motivo, evidente a questo punto, del perché, come si chiedono in tanti tra mille illazioni, pure i residenti pagano il ticket di ingresso allo spettacolo. Non c’è che dire. Quando in passato è capitato che, in una particolare occasione, anche diecimila sono state le persone che hanno letteralmente invaso le strade del centro storico, il caos incontrollabile ha preso il sopravvento: pochi hanno visto poco, tanti non hanno visto nulla. E’ da quel tempo che, su decisione inappellabile dei Carabinieri, per motivi di ordine pubblico e di sicurezza, l’allestimento del Presepe è su due giorni anziché uno come in origine, con limitazione dell’afflusso di visitatori, come abbiamo già detto in ordine delle 3.000 persone o poco più. Quest’anno l’Associazione ha rischiato di floppare, ci ha riferito Bruno. Causa il mal tempo e situazioni contingenti legate anche al giorno feriale di lunedì della seconda giornata, sono venute meno molte prenotazioni di pullman. A questo aggiungi tutte le spese (tutte!!!) a carico dell’Associazione, finanche il noleggio dei bagni chimici, e la frittata è fatta. C’è da dire che anche l’Amministrazione Comunale, per quanto ci risulta, oltre a garantire la manovalanza di qualche operaio per le attività afferenti la logistica, rispetto a un evento di così grossa portata, non è presente come l’onere istituzionale imporrebbe. Ecco, tutto questo concentrato di elementi di notevole carico stressante, Bruno non riesce più a smaltirlo e saggiamente, come del resto è nel ciclo naturale delle cose in ogni settore della vita, ha capito che è giunto il momento di farsi da parte, per favorire quel necessario ricambio generazionale portatore di forze fresche, di rinnovato entusiasmo e nuovi stimoli e progettualità. Ma Bruno La Marra non è giunto al capolinea, il suo non è un addio, ma solo un arrivederci. Non farà certamente mancare, all’occorrenza, la sua preziosa disponibilità, la passione, l’intelligenza e l’esperienza maturata . Ci proponiamo nei prossimi giorni di sentire il presidente Pellegrino Colesanti sulle linee programmatiche future del neo direttivo al quale auguriamo un proficuo e sereno lavoro per un Presepe sempre più vivente!

Gabriele Palladino