Pensioni di invalidità, assegni e parametri: cosa cambierà nel 2023
14 Dicembre 2022
Agli attesi incrementi, conseguenza della rivalutazione annuale, potrebbe aggiungersi l’ampliamento della platea dei beneficiari
Federico Garau
Importanti variazioni in arrivo dal prossimo anno per quanto concerne le pensioni di invalidità civile. Essendo anch’esse soggette a rivalutazione annuale sulla base dell’inflazione, verrà infatti ritoccato l’importo dell’assegno. Non solo, dato che subiranno delle modifiche anche i parametri reddituali richiesti a chiunque voglia beneficiarne, laddove previsti.
Vista la recente impennata dell’inflazione, che ha comportato un tasso di rivalutazione del 7,3%, si registrerà infatti un sensibile incremento degli importi. Col contestuale innalzamento dei limiti reddituali, inoltre, saranno più numerosi i contribuenti a cui verrà concessa la facoltà accedere a suddette prestazioni assistenziali.
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Gli aumenti
Per comprendere a quanto ammontano gli aumenti, tuttavia, è bene fare una considerazione che riguarda anche le normali pensioni. Anche se il tasso di indicizzazione riconosciuto per il 2023 è del 7,3%, sono da valutare innanzitutto gli anticipi delle rivalutazioni, beneficiati a partire da ottobre 2022. Tramite il dl Aiuti-bis, infatti, il governo Draghi era intervenuto per anticipare di qualche mese suddetta rivalutazione, determinando l’incremento del 2% per tutte le prestazioni previdenziali/assistenziali con importo lordo mensile inferiore ai 2.692 euro. Una misura che ha incluso quindi anche quelle di invalidità: l’incremento già riconosciuto, pertanto, andrà sottratto dal tasso di rivalutazione del 7,3%. Considerando un 2% già goduto, quindi, tali prestazioni beneficeranno di un aumento del 5,3%.
C’è comunque da aggiungere un dettaglio non di secondo piano. Per avere compiutezza del tasso definitivo di rivalutazione sarà necessario aspettare i primi mesi del 2023: nel caso in cui esso fosse più elevato rispetto a quello già prospettato del 7,3%, a partire dal 2024 sarà effettuato l’eventuale conguaglio, comprensivo del pagamento di tutti gli arretrati (relativi alla differenza tra quanto spetterebbe realmente e quanto già erogato) per ogni mensilità.
Parametri reddituali
Per alcune specifiche prestazioni non è previsto alcun limite di reddito: le prestazioni spettaranno, a prescindere dalla condizione economica del beneficiario, per l’indennità di accompagnamento (in favore di inabili e ciechi assoluti), per l’indennità speciale in favore di ciechi civili parziali, per l’indennità di comunicazione e per la pensione riconosciuta ad affetti da talassemia, morbo di Cooley, e drepanocitosi.
Laddove previsto, il tetto reddituale viene calcolato ogni anno esattamente come accade per gli importi. Il limite fissato nel 2022 per beneficiare di pensione d’invalidità civile parziale, indennità di frequenza e indennità di frequenza per minori ipoacusici è di 5.010,20 euro: la platea potrebbe ampliarsi dal prossimo anno con un probabile incremento della soglia fino a 5.375,94 euro.
Dovrebbe salire dagli attuali 17.271,19 euro fino a 18.531,98 euro il tetto per beneficiare della pensione per invalidi assoluti, di quella per ciechi civili parziali e assoluti e di quella speciale per sordomuti. La conferma definitiva di tali dati arriverà tuttavia dopo specifica circolare da parte dell’Inps, attesa a breve.
https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/pensioni-invalidit-assegni-e-parametri-cosa-cambier-nel-2023-2095729.html