Bollette, quando gli aumenti sono illegittimi

Bollette, ecco le dritte per capire quando gli aumenti sono illegittimi

13 Dicembre 2022
La decisione dell’Antitrust di indagare su sette società di luce e gas apre gli occhi sulle modifiche illegittime delle bollette: ecco cosa fare in caso di contestazione

Alessandro Ferro

 

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Era già successo a ottobre che quattro società fornitrici di elettricità e gas finissero sotto il mirino dell’Antitrust che ha indagato sulla modifica unilaterale dei contratti contravvenendo alle regole del libero mercato. La stessa problematica si è verificata quest’oggi: come abbiamo visto sul Giornale.it, altre sette società sono finite sotto la lente d’ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per potenziali modifiche non dovute sulle bollette di luce e gas.

Cosa dice la legge

In modo molto chiaro, l’articolo 3 del Decreto legge 9 agosto 2022 numero 115, poi diventato Legge (n. 142 del 21 settembre 2022) stabilisce che fino al mese di aprile 2023 sono vietati i cambiamenti delle clausole contrattuali a meno che le modifiche si siano consumate prima che entrasse in vigore il decreto legge (quindi prima del 9 agosto). Le “furbate” successive sono, quindi, non legittime ed è il motivo per cui l’Antitrust è entrata a gamba tesa, così da salvaguardare le tasche di milioni di italiani già provati dal “caro tutto”.

“Aumenti ingiustificati in bolletta per milioni di italiani”. Antitrust contro 7 società

Bollette: quando si possono contestare

Insomma, la situazione bollette apparentemente complicata è molto semplice: non sono consentite modifiche fino alla prossima primavera. L’utente che vede i prezzi maggiorati o legge che la società ha annunciato aumenti sulle materie prime deve subito contestare questa decisione facendo il classico reclamo: le modalità sono indicate sugli stessi contratti o andando sui siti Internet delle società coinvolte o telefonando un numero dedicato per parlare con un operatore. In molti casi, però, alcune società fanno orecchie da mercante ingannando l’utente e affermando che gli aumenti erano dovuti a semplici rinnovi contrattuali e che, in realtà, non era stata eseguita alcuna modifica in maniera unilaterale.

Se questa risposta si rivelasse una bugia, bisognerà scrivere sulla contestazione quanto ha dichiarato l’Antitrust e abbiamo scritto noi poco fa: c’è un articolo di legge che non consente modifiche fino al prossimo mese di aprile. È tutto bloccato dallo scorso 9 agosto a meno che le modifiche non siano avvenute entro l’8 agosto 2022 alle ore 23.59. Tutto ciò che sarà accaduto dopo può essere contestato perché non conforme alla legge.

In cosa consiste la conciliazione

Per evitare di andare in tribunale, se la società che fornisce luce e gas tirasse dritta per la sua strada si può procedere alla concilizazione gestita da Arera che non prevede costi e si può risolvere nel giro massimo di tre mesi. Come ricorda Repubblica, se l’operatore facesse finta di nulla, la conciliazione va inoltrata entro e non oltre i 40 giorni. L’unico caso che non è compreso nel decreto legge riguarda le cosiddette “evoluzioni automatiche”, ossia quei prezzi fissi che, dopo uno o due anni, diventano variabili. Se questa casistica era prevista alla firma del contratto, soltanto in questo caso, non c’è legge che tenga e andrà rispettato quanto firmato dall’utente.

 

https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/bollette-ecco-dritte-capire-quando-aumenti-sono-illegittimi-2095299.html