Assegno unico, chi ha diritto al 50% in più
28 Novembre 2022
La legge di Bilancio introduce un aumento dell’assegno unico, portando così le quote da un minimo di 75 euro a un massimo di 262,5 euro
Giuditta Mosca
L’assegno unico è un supporto di natura economica riconosciuto alle famiglie con figli a carico che rientrano in condizioni imprescindibili. La legge di Bilancio attualmente al vaglio nell’iter che include governo e parlamento, intende aumentare gli importi del 50%.
Si tratta di una delle misure volute dal governo Meloni per gli aiuti alle famiglie, voce della spesa pubblica a cui è stata destinata, in totale, la somma di 1,5 miliardi di euro ulteriori.
Il nuovo assegno unico
A partire dal mese di gennaio del 2023 ci sarà un aumento del 50% dell’assegno unico a vantaggio di quei nuclei famigliari con almeno tre figli e con almeno uno di questi di età compresa tra uno e tre anni, a patto che l’Isee del nucleo non superi 40mila euro.
Per ogni figlio minorenne o affetto da disabilità, al momento l’assegno unico prevede un importo di 175 euro al mese per chi ha un Isee inferiore ai 15.000 euro e va scalando fino a un minimo di 50 euro mensili per gli Isee più alti. Con la riforma voluta dal governo, ovvero con l’aumento del 50% delle somme erogate, l’assegno unico andrà da un massimo di 262,5 euro a un minimo di 75 euro.
L’importanza della misura
La natura di queste misure non andrebbe apprezzata soltanto dal punto di vista economico. Gli importi possono sembrare contenuti ma, stando ai dati dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), l’assegno unico ha contribuito a ridurre del 3,8% il rischio povertà tra gli under 14 e di 2,5 punti percentuali quella tra i giovani dai 15 ai 24 anni.
In termini annuali medi, l’assegno unico apporta tra i 1.714 e i 1.949 euro alle famiglie che ne usufruiscono, non si parla di numeri da capogiro che però vanno contestualizzati nell’insieme del reddito annuo dei nuclei famigliari e del quale costituisce una parte più che apprezzabile.
Si tratta di un sostegno per le famiglie pensato per essere concesso per ogni figlio a carico fino al 21esimo anno di età, purché:
- frequenti un corso di formazione
- frequenti un tirocinio
- frequenti un corso universitario
- svolga una professione e percepisca un reddito inferiore agli 8mila euro annui
- svolga un servizio civile o, pure essendo disoccupato, che sia in cerca di un lavoro.
Il concetto è quello del nucleo con figli minorenni a carico e, per questo motivo e allo stesso modo, viene erogato per i figli disabili senza limiti di età ed è riconosciuto anche in assenza di Isee o ai nuclei con Isee superiore ai 40mila euro.
https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/assegno-unico-chi-ha-diritto-50-pi-2089903.html