Situato a Roseto Capo Spulico, a picco sul mare sul Promontorio di Cardone, il Castrum Petrae Roseti è un castello fortificato a difesa della costa dell’Alto Ionio Cosentino, risalente ad epoca normanna, ricostruito nel Duecento per volontà di Federico II di Svevia e rimaneggiato più volte fino al secolo XVI.
Nel XIII secolo fu requisito da Federico II ai Cavalieri Templari, per ritorsione verso il loro tradimento durante la VI crociata in Terra Santa, e divenne fortezza prettamente militare.
Già la sua pianta trapezoidale testimonia il riferimento al tempio di Gerusalemme e basti leggere nelle antiche mappe catastali, Foglio 34 del Comune di Roseto Capo Spulico, i nomi delle contrade che circondano il maniero per confermare detta ipotesi: a Nord troviamo la terra Giordana con il primo paese di Montegiordano, confinante col maniero; a Sud si legge il nome di Piano d’Orlando, che richiama Re Artù ed i Cavalieri della Tavola Rotonda alla Ricerca del Sacro Graal; ad Ovest è presente il Piano di Salomone, richiamo al re costruttore del Sacro Tempio di Gerusalemme; ad Est l’acqua dello Jonio, come a rappresentare l’acqua del Giordano che scende da Nord verso Est, rispetto alla Città Santa.
Segni esoterici sono inseriti, nascosti e non, tra le mura del maniero: la rosa crociata sul portale d’ingresso, i petali di giglio, il cerchio di Salomone, lo stemma con grifone, emblema del casato Svevo, il tetragramma di Heavè, una croce cristiana all’ingresso del piano terra e, sul cornicione di detto ingresso, i numeri romani che richiamano i versetti di inno ad Allah del Corano, segno che Federico credeva nella unione delle tre religioni monoteiste.
Ed ancora un onfale, la cassaforte dell’antichitá, con sopra incisi i segni della Passione di Cristo con l’Agnus Dei (una teoria lo vuole custode del Santo Graal). Inoltre alcuni studi stanno dimostrando il passaggio da questa fortezza della Sindone.
Il castello è di forma trapezoidale ed ha tre torri di avvistamento possenti, una delle quali più alta, merlata e a pianta quadrangolare. All’interno della rocca si apre un ampio cortile con cisterna centrale per l’approvvigionamento d’acqua e i resti delle scuderie, mentre gli interni hanno saloni di rappresentanza e grandi stanze ancora arredate secondo lo stile medioevale.
Non è un caso, quindi, se il “Castrum Petrae Roseti” è stato classificato tra i 10 castelli più belli e romantici d’Europa dalla rivista “Style”.
Foto: Rosario Criscione
Pasquale Peluso