La questione Meridionale

LA QUESTIONE MERIDIONALE CAUSA DEL DISAGIO DELLA POPOLAZIONE DEL SUD. I CITTADINI MERIDIONALI MERITANO RISPETTO

di Enzo Lionetti*
Il Libero mercato mostra tutti i suoi limiti nell’esplosione dei fenomeni di disoccupazione, non volontà delle persone di cercare un lavoro in situazioni umilianti, situazione disagiata dei Pensionati e svuotamento della Scuola e Università come fattore di emancipazione sociale per i giovani meridionali in una situazione ambientale negativa e demotivante.

Ma il libero mercato mostra tutti i suoi limiti nei fenomeni speculativi capitalistici che puntano alla massimizzazione dei profitti indipendentemente dalle conseguenze sociali e demografiche su intere aree territoriali e per larghe fasce della popolazione.

Lo Stato come più importante forma di aggregazione sociale ha proprio il compito di ridurre quanto più possibile i fenomeni negativi e degenerativi del libero mercato.

Per questo si rigetta il modello neoliberista e capitalistico presente da 40 anni a questa parte ed oggi rappresentato dai partiti al Governo capeggiato da Mr. Draghi, passato dalla guida della Banca Centrale Europea alla guida del Governo italiano per attuare le misure ed un programma che vanno a favorire proprio le multinazionali, il sistema bancario e finanziario europeo e mondiale, a discapito proprio delle fasce sociali più fragili rappresentate dai disoccupati, le donne casalinghe, i pensionati, gli studenti in specie universitari, large fasce della popolazione che ormai scontenta ha addirittura smesso di cercare un posto di lavoro.

Allo stesso tempo il Sud non può aspettare che lo Stato centrale ovvero il Governo a Roma sotto pressione dei potentati economici, industriali, bancari e finanziari del Nord Italia, dia risposta concrete a larghe fasce della popolazione.
Ci sono interi territori lasciati nell’emarginazione e nel sottosviluppo per favorire emigrazione e manodopera a basso costo del lavoro.

Il Sud con la questione meridionale deve diventare centrale, perché nei fatti già lo è, nella Popolazione.

Per questo gli elettori del Sud devono individuare un contesto politico e sociale nonché culturale di riferimento per la lotta alle disuguaglianze e di riscatto sociale ed economico.

Il Sud Italia, come aggregazione territoriale e come “economia regionale” ha risorse e materie prime fondamentali per il suo ciclo produttivo e per il suo sistema produttivo.

Tocca allo Stato, come anche ad un’aggregazione delle Regioni meridionali sempre auspicabile, in quanto istituzioni del Popolo, ricordando che il Popolo è Sovrano, decidere cosa fare delle risorse e delle materie prime presenti al Sud.

Il Sud Italia è pieno di risorse e materie prime come giacimenti petroliferi, giacimenti di gas naturale, ampi territori votati alla produzione di energia eolica e fotovoltaica, risorse geotermiche e per la produzione di energia idroelettrica.

La rivoluzione inizia dal pensare che il SUD ITALIA è pieno zeppo di risorse e materie prime energetiche.
Il SUD Italia deve fare da solo, con le proprie risorse energetiche per supportare il proprio sistema produttivo e dare lavoro e prospettive future ai propri territori.
La funzione dello Stato è favorire i processi di sviluppo e rimuovere le condizioni che impediscono il progresso del Popolo.

Il Sud non deve essere più COLONIA di nessuno. Sottomesso ai voleri di potentati neoliberisti ispirati ad un Capitalismo di rapina e di sfruttamento.
Il Popolo Meridionale non deve essere più considerato come un Popolo facente parte di una COLONIA.

Il Popolo Meridionale, nelle sue espressioni culturali, sociali, economiche e politiche deve disvelare tutte le sue ENERGIE, in una coalizione democratica, sociale e progressista tesa al benessere della Macroregione Mediterranea che vede il Meridione d’Italia fulcro di un nuovo Sviluppo.
*Promotore Carta di Venosa

IMG_4710