Allarme zecche, come difendersi

Allarme zecche, come difendersi con l’arrivo dell’estate

13 Giugno 2022 – 10:00

Le zecche sono parassiti di cui faremmo volentieri a meno durante l’estate: ecco dove si trovano, quali sintomatologie provocano e come prevenire e curare l’eventuale infezione

Alessandro Ferro

Oltre a caldo e zanzare, l’estate spesso porta con sè un altro nemico presente soprattutto in questa stagione: stiamo parlando delle zecche. Ad esempio, il Veneto ha già diramato un allarme con la presenza dell’animale in alcune aree. Ma la soglia di attenzione è ancora più ampia dal momento che anche l’Ecdc ha messo in guardia sull’espansione in molti Paesi soprattutto a causa dei cambiamenti climatici.

Tutte le specie esistenti

Sono addirittura circa 900 le specie che esistono in tutto il mondo, alcune delle quali presenti nel nostro Paese (più o meno 36): diciamo subito che il loro eventuale morso non fa male, è indolore ma può provocare alcune malattie come la “tick borne encephalitis” (TBE), che coinvolge il sistema nervoso centrale, ma è curabile così come tutte le altre. In Italia si trovano soprattutto le zecche dei boschi e quelle dei cani che potenzialmente possono diffondersi anche all’uomo. Il loro habitat preferito dipende dalla specie: ci sono quelle che vivono dove c’è una vegetazione ricca e il clima umido e altre tipologie che vivono dove il clima è caldo e asciutto. Se c’è la sua presenza, vuol dire che si possono trovare degli ospiti da “parassitare” come ad esempio gli animali da pascolo.

Di cosa si nutrono

Le zecche fanno parte della classe degli acari, ragni e scorpioni: come per le zanzare, anche loro hanno bisogno del nostro sangue ma, come abbiamo visto, anche di quello degli animali. Sono quasi invisibili se non capitano a vista perché le dimensioni variano da pochi millimetri a un centimetro. In alcuni ospiti possono vivere anche per settimane se non vengono accuratamente rimosse. A tal proposito, per eliminarle sevono delle pinzette per estrarle dal corpo dell’uomo o dell’animale: la zona di rimozione va subito disinfettata e tenuta sotto controllo nei giorni successivi. Alcuni esperti a Repubblica spiegano che è buona norma conservarle in una provetta così da far effettuare il Pcr qualora dovessero comparire sintomi quali febbre e dolori articolari: questo permette di sapere l’esatta specie e di riuscire a comportarsi di conseguenza.

Cosa succede in caso di puntura

Come le zanzare prelevano il sangue ma fanno in modo che la loro presenza non sia percepita grazie ad un anestetico che non fa avvertire il pizzichìo tipico del morso. Se non rimosse entro i 7 giorni vanno via spontaneamente. Il nostro Istituto Superiore di Sanità mette in guardia dall’encefalite da zecca, la quale si manifesta con febbre alta, mal di testa, scompare dopo poco tempo ma si può ripresentare dopo 10-20 giorni. C’è una malattia molto importante collegata al morso della zecca, chiamata di Lyme: nasce come un piccolo eritema ma si espande fino a colpire gli organi interni e cronicizzarsi se non curata in tempo.

Alcuni consigli

Contro le zecche esistono vaccini e antibiotici ma c’è anche un modo per prevenirle: gli esperti consigliano di indossare abiti chiari così da trovarle più facilmente, coprire le estremità (soprattutto inferiori), indossare con calze chiare (meglio se con stivali), usare pantaloni lunghi e magari un cappello. Ovviamente, questo è l’abbigliamento se ci si avventura in zone piene di vegetazione d’estate. In alcuni casi i bambini possono manifestare sintomi come il morbillo.

 

https://www.ilgiornale.it/news/salute/allarme-zecche-difendersi-larrivo-dellestate-2040958.html