Pubblica amministrazione, ok al nuovo contratto

 

Pubblica amministrazione, ok al nuovo contratto degli statali: ecco a quanto ammontano aumenti e arretrati

10 maggio 2022   

L’accordo tra Aran e sindacati riguarda 225mila dipendenti pubblici del comparto Funzioni centrali, compresi Inps e Inail. Cambiano l’assetto normativo delle carriere

  Arriva il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, fra cui Inps ed Inail.

Dopo il via libera della Corte dei Conti,

l’Aran

(l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni) e i sindacati hanno firmato l’accordo definitivo per il comparto

Funzioni centrali. L’aumento contrattuale sale da 63 fino a  117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi. Il contratto riguarda il  triennio 2019-2021 e pertanto riconosce anche gli arretrati medi, pari a circa  1.800 euro, come calcolato dalla stessa Aran.

Gli aumenti

– Sono in arrivo, quindi, gli aumenti previsti. Si tratta di 105 euro medi per 13 mesi, cui si aggiunge un beneficio pari ad altri 20 euro medi mensili. Quest’ultimo è garantito dalle risorse aggiuntive, stanziate nella legge di Bilancio per il 2022, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate.

L’accredito in busta paga

– L’ipotesi sul tavolo è che gli aumenti e anche gli arretrati possano arrivare in busta paga a giugno, anche se si era pensato un’anticipazione straordinaria già a maggio. Aumenti e arretrati in arrivo rappresentano “una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi”, sottolinea il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

Cambiano le carriere

– Oltre che sul piano economico, l’accordo introduce novità anche a livello normativo, a partire dallo sblocco delle carriere. L’intesa punta sulla formazione e introduce una quarta area, “l’area delle elevate professionalità”, in cui saranno inquadrati i dipendenti altamente qualificati, che si affianca alle altre tre aree professionali (Area degli operatori, Area degli assistenti, Area dei funzionari). Prevista anche la regolazione del lavoro agile, con il richiamo alla contrattazione e all’accordo individuale che preveda la durata e l’indicazione delle giornate da svolgere all’interno e al di fuori della sede di lavoro, i tempi di riposo e di disconnessione del lavoratore.

 

 

I commenti di Brunetta e sindacati – Soddisfatti i sindacati, che parlano di accordo “innovativo” e puntano ora a chiudere anche gli altri contratti pubblici e a portare avanti la valorizzazione del personale. “La rivoluzione del lavoro pubblico è in corso”, sottolinea Brunetta. “Adesso avanti, con la stessa determinazione, per chiudere i contratti della sanità e degli enti locali”, aggiunge parlando di questo contratto come “apripista” per tutti gli altri della Pubblica amministrazione.

 

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