Bonus auto: tornano gli incentivi

Bonus auto: tornano gli incentivi per l’acquisto di quelle meno inquinanti

Firmato il decreto sui nuovi bonus auto: da 2 a 5 mila euro per l’acquisto di auto elettriche e ibride ricaricabili (per le quali non sarà necessario rottamare un vecchio veicolo), ma anche su alcuni modelli di diesel, benzina, Gpl e metano. Il via all’utilizzo del bonus verso la metà di maggio. Ecco come funziona e quanto costerebbero alcuni modelli sfruttando il bonus.

07 aprile 2022

  • contributo tecnico di
  • Maurizio Amerelli e Roberto Paglia
  • di
  • Luca Cartapatti

Lo aveva annunciato nella conferenza stampa il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti al termine del Consiglio dei Ministri del 18 febbraio scorso. Ora è stato firmato il decreto che stanzia 615 milioni di euro per rifinanziare per tutto il 2022 i bonus che permettono l’acquisto agevolato di auto meno inquinanti. Il piano, che si inserisce nel contesto della lotta alle emissioni che impattano sul clima, prevede un investimento a favore dei consumatori per oltre 1 miliardo e 840 milioni di euro per il triennio che va dal 2022 al 2024. L’intento del governo è infatti quello di ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030, spingendo i cittadini a sostituire le loro vecchie auto troppo inquinanti.

Che cosa prevede il decreto sugli incentivi 

Il decreto appena firmato dovrà attendere la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ma soprattutto la registrazione della Corte dei Conti che potrebbe richiedere anche un mese. Il decreto quindi dovrebbe diventare operativo da metà maggio circa. Per poter beneficiare del nuovo bonus auto 2022 state previste 4 condizioni (più restrittive di quelle previste dal precedente ecobonus del 2019). Nello specifico:

  • la proprietà del veicolo acquistato (anche con finanziamento) deve essere mantenuta per almeno 12 mesi;
  • l’auto che si acquista deve avere un costo inferiore rispetto a quelli fissati per i bonus passati, che viene differenziato in base alle emissioni del veicolo nuovo (per le elettriche si scende da 50 a 35mila euro, per le ibride plug-in da 50 a 45mila euro, per le altre da 40 a 35mila euro);
  • viene riconosciuto un bonus del valore differente in base alle emissioni del veicolo nuovo acquistato.
  • non è necessario rottamare un veicolo vecchio, ma se si vuole ottenere un bonus più elevato è necessario che il veicolo da rottamare sia di classe inferiore a euro 5 (è scomparso il requisito dei 10 anni di anzianità del veicolo); per la terza fascia: bonus solo in caso di rottamazione (di veicoli di classe inferiore a euro 5), per la prima e seconda fascia: bonus più alto se si rottama, bonus più basso se non si rottama (sempre veicoli di classe inferiore a euro 5).

Bonus e limiti di spesa per livelli di emissione

Il decreto prevede tre livelli di emissione delle auto nuove che permettono l’accesso al bonus. Per ognuna è stato stabilito un limite massimo di spesa che non comprendere però l’iva del 22%, la messa in strada e l’Ipt. Inoltre, gli incentivi saranno maggiori per chi ha una vecchia auto da rottamare, ma solo se di classe Euro 0, 1, 2, 3 o 4. Considerando che l’Euro 5 è arrivato tra il 2009 (nuovi modelli) e il 2011 (modelli già a listino), vuol dire che in pratica non si ottiene alcun extra bonus rottamando auto che hanno meno di 11 anni. In particolare:

  • prima fascia, tra 0 e 20 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 5.000 euro in caso di rottamazione e di 3.000 euro senza rottamazione, con un limite di spesa massimo di 35.000 euro (IVA esclusa);
  • seconda fascia, tra 21 e 60 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 4.000 euro in caso di rottamazione e di 2.000 euro senza rottamazione, mentre la spesa massima sarà di 45.000 euro (IVA esclusa);
  • terza fascia, tra 61 e 135 grammi di CO2/km, il bonus sarà di 2.000 euro e sarà ottenibile solo in caso di rottamazione. Il tetto massimo di spesa sarà di 35.000 Euro.

Di quali tipi di auto parliamo?

Se vogliamo fare degli esempi, nella prima fascia (0-20 CO2/Km di emissioni) ci sono sostanzialmente le auto elettriche; in realtà tutte le auto elettriche dichiarano 0 emissioni, quindi è difficile comprendere quali altre tipologie di auto possano rientrare in questa categoria, visto che nessuna ibrida plug-in (quelle meno inquinanti dopo le elettriche) riesce a stare sotto i 20 grammi di CO2/Km.

Nella seconda fascia (21-60 CO2/Km di emissioni) ci sono appunto le plug-in hybrid, ovvero quelle vetture con batterie ricaricabili anche dalle colonnine elettriche, in grado di percorrere decine di chilometri con il solo motore elettrico.

Infine, nella terza fascia (61-135 CO2/Km di emissioni) rientrano la maggior parte delle ibride non ricaricabili come le full hybrid (ma non tutte) e ci possono rientrare alcune auto tradizionali (diesel, benzina, GPL e metano) che non consumano e quindi inquinano molto.

Facciamo qualche esempio per capire meglio quanto costerebbe acquistare un’auto nelle 3 diverse fasce con o senza incentivo e con o senza rottamazione.

 auto

Elettriche vs ibride: vantaggi e svantaggi

 

Moto elettriche e ibride: bonus anche per le due ruote

Non soltanto le auto, anche per le moto elettriche o ibride esiste un bonus. Chi acquista nel nostro Paese nel corso del 2022, anche in formula leasing, un motoveicolo (a due o a tre ruote) o quadriciclo elettrico o ibrido nuovo si vede riconosciuto un contributo del 30% del prezzo di acquisto entro un massimo di 3.000 euro.

Se, contestualmente all’acquisto, viene rottamato un motoveicolo appartenente alle classi Euro 0, 1, 2 o 3 il contributo è del 40% del prezzo d’acquisto per un massimo di 4.000 euro. L’importante è che chi rottama sia intestatario o proprietario da almeno 12 mesi del mezzo (o lo sia un familiare convivente).

Per i ciclomotori e motocicli termici (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d’acquisto fino a 2.500 euro con rottamazione.

Questi contributi sono riconosciuti sotto forma di uno sconto sul prezzo d’acquisto applicato dal venditore. Quindi non devi fare nulla, è il concessionario che deve “prenotare” sulla piattaforma del Mise il contributo che ti riconosce come sconto in sede di acquisto.

 

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