𝐌𝐚 𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐛𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞
La cosa più triste e più irritante delle due vicende scoppiate in casa Lega e in casa Fratelli d’Italia è che ci avremmo scommesso che sarebbe successo.
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Ma guarda la combinazione
La cosa più triste e più irritante delle due vicende scoppiate in casa Lega e in casa Fratelli d’Italia è che ci avremmo scommesso che sarebbe successo. Senza sapere niente, sapevamo tutto. Sapevamo che nell’arco dell’ultima settimana che precede il voto sarebbero scoppiati due casi per colpire i due partiti meno affini all’establishment e alla sinistra: i due partiti cosiddetti sovranisti, i due partiti in testa ai sondaggi. Sui fatti e sulle accuse non dirò niente perché niente so, anche se l’impianto è classico di quel genere, e i personaggi e le storie del caso Morisi sembrano piuttosto inattendibili. Ma non mi permetto di giudicare, per carità. Mi limito solo a notare questa concomitanza, puntuale come la morte.
Sul caso Morisi, il più eclatante, noto che se il suo apporto alla Lega era di natura tecnico-professionale, poteva benissimo non condividere i cavalli di battaglia della Lega. Quelle vicende erano fatti suoi, intimi e privati, non c’entravano con le opinioni di Salvini. Aggiungo pure, a scanso di equivoci, che non faccio difese d’ufficio per i partiti, non mi piacciono i loro candidati nelle grandi città, quasi tutti; e che non me ne frega molto dell’esito e non so davvero cosa augurarmi, da cittadino, da dissidente, da uomo libero di destra.
MV