14 agosto 2021 … 160° anniversario dll’unità d’Italia?
Il 14 agosto 2011 mi trovavo a Pontelandolfo. La città era in festa. ll Presidente della Repubblica aveva inviato un suo ministro (Amato) per proclamare la Città “Luogo della Memoria.” Partecipava una rappresentanza delle nostre Forze Armate con la Banda Musicale. Il Presidente della Repubblica, a mezzo del ministro Amato, chiedeva perdono alla città per le inaudite stragi perpetrate dall’esercito di Sua Maestà Vittorio Emanuele II nei confronti di quella città, simbolo di tutte le nefandezze perpetrate per un decennio nei confronti di cittadini del più grande Stato italiano di quei tempi, governato dal figlio di Maria Cristina di Savoia, primogenita di Carlo Felice, ultimo re del ramo principale di casa Savoia.
ll “Logo”concesso dal Presidente della Repubblica era costituto da tre bandiere tricolori che rappresentano i tre Giubilei del 1911, 1961 e 2011 Era presente il sindaco di Vicenza, che si associò alla cerimonia del “perdono” in quanto un suo”nobile” cittadino, il colonnello Negri, era stato l’esecutore di quella orrenda strage. Il sindaco prese l’impegno d’intitolare una via di Vicenza alla nobile città di Ponelandolfo, Martire dell’Unità d’Italia. Di ritorno a Torino constatai l’assoluta indifferenza per quella commovente cerimonia, ignorata da giornali, televisioni e dalla maggior parte “dell’Italico suolo”. Oggi corre l’obbligo di rinfrescare la cerimonia sull’importanza del “Ricordo” se si vuole aver ragione di protestare su quanto di “orribile” succede ancor oggi nel mondo.
Altrimenti il “presente” sarà sempre copia del passato.
Questa la cronaca d i quanto accadeva in quei tempi in diversi paesi e città:
… sacrifici umani di 40-50 prigionieri per volta … 80 prigionieri passati a fil di spada … 50 uomini rifugiati nella casa di Dio sgozzati … richiusi in una capanna bruciati vivi in presenza delle loro famiglie … risultato: oltre un milione di morti, 54 paesi rasi al suolo, 500.000 prigionieri politici.
1861: Concetta Biondi aveva 16 anni, e le fecero vedere come si muore di stupro, e la cavia era sua madre. Poi passarono a lei. E quando anche lei morì di stupro, finalmente uccisero suo padre, che avevano legato perché assistesse. Maria Izzo forse era la più bella del paese, e per questo la portarono in piazza nuda, la legarono con le gambe aperte ad un albero. E quando svenne sotto l’ennesimo stupro, il bersagliere che si vide privato del suo turno l’aprì con la baionetta … Le trenta donne che dsi erano rifugiate in chiesa furono stuprate e uccise sull’altare. Per i superstiti che si erano chiusi nelle case, ammassarono la legna, le dettero fuoco e li bruciarono vivi …
Oggi 14 agosto 2021 ricordiamo e onoriamo i morti del ponte Morandi … giustissimo!
Dimenticare il passato remoto ci aiuta a non capire il Presente …
Antonio Baudino