PIETRARSA E IL BANCO DI NAPOLI

6 Agosto 1863/2021. PIETRARSA E IL BANCO DI NAPOLI: DA FABBRICHE E BANCHE A MUSEI. NOI NON SIAMO NOSTALGICI. PERÒ…

Due parole per ricordare la strage degli operai di Pietrarsa con i 7 operai uccisi dai bersaglieri nella più grande fabbrica metalmeccanica italiana solo perché difendevano il loro lavoro la mattina del 6 agosto del 1863. Due parole “oltre” la storia e per capire come la storia spesso si leghi al presente.

Quella fabbrica, simbolo dell’industrializzazione meridionale e dei primati borbonici (1050 operai: il doppio di quelli dell’Ansaldo a Genova), perse progressivamente la sua importanza fino a diventare oggi un “MUSEO ferroviario”. Di esempi simili al Sud se ne registrano tanti.

Fra i più significativi quello del Banco di Napoli (già Banco delle Due Sicilie). Mentre lo Stato ha investito oltre 17 miliardi in questi anni per salvare il Monte Paschi di Siena, nulla fu fatto, nel silenzio dei politici locali, per salvare il Banco, svenduto fino ad essere cancellato, oggi, nel gruppo Intesa San Paolo di Torino. La sua ANTICA SEDE in via Toledo, da cuore dell’economia meridionale, in questi giorni sta per essere trasformata in un… MUSEO dai vertici torinesi.

Nulla di nuovo, nel solito silenzio dei media e dei politici locali e mentre nel Sud, ormai, non ci sono quasi più banche e le fabbriche sono sempre di meno. E qualcuno dice pure che sta per risolvere la questione meridionale e magari accusa pure noi di essere nostalgici.

Gennaro De Creecenzo