Avete buttato questa bolletta?

Avete buttato questa bolletta? Cosa può succedere
22 Giugno 2021
Dal 2018 sono stati stabiliti nuovi termini di prescrizione sulle bollette per cui è importante conservarle per un certo periodo
Stefano Damiano

Da alcuni anni, oramai, il “faldone” in libreria contenente tutte le nostre bollette è andato via via scomparendo perché sempre più utenti hanno deciso di per la bolletta on line che permette l’archiviazione dei tutti i pagamenti effettuati attraverso la propria pagine personale.

Conservare le bollette è comunque una buona prassi onde evitare spiacevoli inconvenienti che, di tanto in tanto, ancora possono accadere come quello della richiesta di un pagamento su una fattura già saldata.

Ma perché è importante conservarle e per quanto tempo bisogna farlo?
Perché conservarle

Come ogni ricevuta anche la bolletta saldata rappresenta una prova dell’effettivo pagamento della fornitura di servizi offerti dal gestore che, difatti, non può essere data solo della bolletta ma necessita della ricevuta di pagamento; ne consegue che se non si è in possesso della ricevuta si può essere considerati morosi e non è possibile dimostrare in nessun caso che, eventualmente, la pretesa del gestore del saldo di una delle nostre bollette, sia errata in quanto non si ha alcuna prova a proprio favore.

Di certo l’area riservata sul sito aiuta molto perché tiene conto dello storico di tutto quanto fatto ma è sempre buona prassi conservare, anche in formato digitale,bollette e pagamenti.

Se il versamento delle utenze domestiche avviene con domiciliazione bancaria, non è necessario conservare né le bollette né le ricevute di pagamento. Infatti, attraverso l’estratto conto, si può facilmente risalire all’adempimento eseguito attraverso il conto corrente bancario o postale. Tuttavia, se il conto viene estinto, allora è opportuno stampare e conservare gli estratti.

Nel caso in cui il versamento avvenga attraverso domiciliazione bancaria, non è necessario conservare le ricevute in quanto si può risalire facilmente ai pagamenti attraverso l’estratto del conto corrente bancario o postale.
Per quanto tempo

Come previsto dal Codice civile all’art. 2934, ci sono dei termini oltre cui decade il diritto di esercitare una specifica azione e questo principio si applica anche alle richieste di pagamento per cui sono stati introdotti, con la legge di bilancio 2018 e successiva Delibera n. 97/2018/R/ dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), i limiti temporali entro cui anche le bollette vanno in prescrizione.

Questo significa che anche nel caso di bollette non pagate, nel caso in cui non venisse fatta richiesta di saldo entro termini specifici, la pretesa del saldo non varrebbe più.

Ci sono delle differenze temporali per le diverse forniture.

Per quanto riguarda le bollette della luce i termini di prescrizione sono di 2 anni ma solo per le bollette emesse successivamente al primo marzo 2018; se la data è antecedente il limite di prescrizione resta ai 5 anni precedentemente previsti dalla normativa.

Anche per il gas i termini sono di 2 anni, ma la nuova prescrizione si applica solo alle bollette emessa a partire dal 1 gennaio 2019; le fatture recedenti, pertanto, continuano a prescriversi dopo 5 anni.

Infine, per le bollette dell’acqua solo a decorrere dal primo gennaio 2020 sono entrati i termini a 2 anni; pertanto per tutto ciò che è stato emesso prima i termini restano a 60 mesi.

Ultimo dettaglio: nelle bollette della luce è compreso anche il canone Rai e pertanto, pur restando per la fornitura elettrica i termini a 2 anni, è utile conservarle per dieci anni proprio per attestare il pagamento del canone Rai.