“Il tuo pacco è bloccato”. Attenti a questa truffa via sms
15 Giugno 2021
Con la scusa di un pacco bloccato nel magazzino del corriere, i malintenzionati rubano dati personali e svuotano il conto corrente: come difendersi dalla nuova truffa via sms
Claudio Schirru
“Il tuo pacco è stato bloccato, segui le istruzioni”. Chi dovesse cadere nel tranello si troverà a che fare con il ritorno di una pericolosa truffa, quella del finto corriere. Una trappola recapitata all’utente direttamente via sms, attraverso il quale potrebbero aprirsi le porte a guai piuttosto seri.
Non è la prima volta che i truffatori scelgono telefoni e smartphone per cercare di carpire la buona fede dei cittadini. In questo caso hanno deciso di fare leva su un’abitudine sempre più diffusa, ovvero quella di acquistare via Internet prodotti e servizi. Anche in questo stesso momento ci sono migliaia, forse più, persone nel mondo pronte a cliccare sul tasto “Acquista”. Che sia un frigorifero, l’ultimo iPhone o magari un regalo per i propri nipoti poco importa. Quel gesto farà sì che l’azienda affidi un pacco al corriere scelto, che lo recapiterà come da accordi presi.
I truffatori cercano di sfruttare proprio questa crescente attività, inviando un sms e spacciandosi per qualche famosa società di consegna. Può essere Bartolini, TNT, UPS (la più “gettonata”) o DHL, giusto per fare qualche esempio. Che si stia o meno attendendo l’arrivo di un pacco la curiosità potrebbe giocarci un brutto scherzo, spingendo a cliccare sul link presente nel messaggio. Più precisamente, il testo dell’sms è il seguente: “Salve, il tuo pacco è stato trattenuto presso il nostro centro di spedizione. Si prega di seguire le istruzioni qui”.
Al testo inserito seguirà un link, che se cliccato farà approdare in un sito finto. Esteticamente sembrerà in tutto e per tutto uguale a quello ufficiale, ma in realtà è stato allestito dai truffatori per carpire dati sensibili come conti correnti bancari, carte di credito e molto altro ancora.
La truffa via email
Oltre alla truffa via sms è in circolazione anche una trappola che arriva via email. Se per la prima la più gettonata sembra essere UPS, per i tentativi di raggiro operati via posta elettronica è Bartolini a essere spesso oggetto di attenzione.
Si tratta di messaggi spesso molto brevi, a volte persino sgrammaticati. Il presunto corriere si limiterà a indicare la mancata consegna, con tanto di presunti data e orario, e la necessità di riprogrammare la spedizione. Questo il testo della truffa via email: “Abbiamo tentato di consegnare il tuo spedizione. Il spedizione è tornato in sicurezza al nostro deposito. Riprogrammare la spedizione”.
Segue poi l’immancabile link verso il finto sito del corriere, dove verranno chiesti ancora una volta i dati finanziari dell’utente. Non rispondere a questi messaggi e non cliccare sui link in essi contenuti è sempre il primo passo per evitare di essere truffati.
Come evitare i rischi
In questi casi essere un po’ diffidenti è sempre d’aiuto. In più è bene tenere a mente alcuni consigli anti-truffa, come quello di non utilizzare mai tali sms per approfondire la questione. Non si deve cliccare sul link, ma cercare sul sito (ufficiale, trovato su Google o altro motore di ricerca) un contatto telefonico per chiarire la questione.
Non rivelare mai i propri dati sensibili rispondendo a solleciti di questo tipo, non è la pratica che portano avanti le aziende di consegna. I corrieri preferiscono il contatto telefonico in caso di mancata risposta, o in alternativa lasceranno un avviso cartaceo nella cassetta delle lettere, nel quale saranno contenuti numeri di telefono e quanto necessario per fare andare in porto la consegna.
Per quanto riguarda la truffa via email è possibile accorgersi dell’inganno anche osservando con attenzione l’indirizzo email del mittente, che spesso non corrisponderà a nessuno di quelli utilizzati dal corriere. In alcuni casi potrebbe persino fare riferimento a qualche fornitore gratuito di posta elettronica (ad esempio Gmail o Hotmail).
Ultimo consiglio: una volta accertata la truffa è utile rivolgersi alla Polizia Postale, così da segnalare la possibile frode e contribuire ad arginare il preoccupante fenomeno delle truffe via sms o email.