Asilo degli orrori nel Casertano, arrestata una coppia di ghanesi
Ai piccoli, segregati in stanze buie, veniva anche messo peperoncino negli occhi
Bambini a cui venivano spezzate le unghie o veniva messo peperoncino negli occhi, e che erano segregati in stanze buie: un vero e proprio asilo degli orrori, quello scoperto dalla polizia a Castel Volturno, nel Casertano. Gli agenti hanno arrestato due coniugi ghanesi 35enni che gestivano la struttura, peraltro abusiva. A raccontare degli abusi facendo scattare le indagini sono state le piccole vittime, in prevalenza nigeriane.
Alcuni mesi fa, la polizia aveva effettuato un blitz nell’immobile riscontrando la presenza di 11 minori nigeriani “gestiti” dai coniugi ghanesi su affidamento dei rispettivi genitori che li avevano incaricati di garantirgli vitto e alloggio in via continuativa e dietro il pagamento di una sorta di retta. I genitori dei piccoli erano non regolari sul territorio italiano, facevano lavori saltuari e poteva capitare che qualcuno venisse arrestato e non si facesse vivo.
Dopo l’intervento della squadra mobile, i bambini erano stati affidati in alcune strutture protette messe a disposizione dai servizi sociali comunali. Le indagini hanno permesso di accertare come i coniugi avessero trasformato l’asilo abusivo in un luogo da incubo per i minori.
In particolare, è emerso come almeno tre di questi, di nazionalità nigeriana, siano stati fatti oggetto, per mesi, di gravi violenze fisiche e vessazioni psicologiche perpetrate dai due ghanesi e consistite in privazioni di acqua e cibo, punizioni corporali quali la denudazione e l’internamento in stanze al buio e prive di riscaldamento, pestaggi con l’utilizzo di mazze di ferro e bastoni, inserimento di peperoncino negli occhi e tra le natiche delle vittime, spezzamento delle unghie.
Tutto questo al fine di imporre agli ospiti minorenni il “rispetto delle regole della casa”. Sulla base del grave quadro indiziario, la procura di Santa Maria Capua Vetere ha così richiesto e ottenuto dall’ufficio del gip la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dei due 35enni.