Recovery, “disco verde dall’Europa”: Draghi incassa il primo via libera al Piano di ripresa e resilienza
25 aprile 2021
Durante il Cdm notturno, il ministro Franco si è assunto l’impegno di inserire la proroga al 2023 del superbonus nella prossima Manovra. Lunedì il premier illustrerà le misure in Parlamento
C’è un primo “disco verde” dell’Europa al Recovery Plan italiano: il premier Mario Draghi annuncia nel Cdm notturno l’intesa raggiunta con Bruxelles sul Piano da oltre 200 miliardi da cui passa la ripartenza dell’Italia dopo la crisi peggiore del dopoguerra. E sigla anche la pace sul superbonus, con l’impegno del ministro dell’Economia, Daniele Franco, a valutare a settembre la proroga al 2023 con la Manovra.
Verbalizzato l’impegno alla proroga del superbonus L’impegno alla proroga del superbonus del 110% è stato verbalizzato, nero su bianco. “Prendere un impegno sulla proroga è importante non per un capriccio del Movimento 5 Stelle, ma perché bisogna dare certezze a imprese e cittadini su una misura ampiamente richiesta e che è un motore per la transizione ecologica”, sottolinea il capodelegazione M5s, Stefano Patuanelli.
La telefonata tra Draghi e von der Leyen sblocca l’impasse Il Piano resta bloccato per tutto il giorno tra tensioni dei partiti sul superbonus e rilievi degli uffici di Bruxelles: a tentare di “sbloccare l’impasse” interviene direttamente il premier, con una telefonata con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, con cui dà la sua garanzia del cambio di passo per assicurare la messa a terra degli investimenti e, soprattutto, la realizzazione delle riforme.
Ma si lavora ancora su aspetti “marginali”Bruxelles, però, fa sapere che servono ancora “rifiniture”, in particolare sui dossier fisco e business environment. Aspetti ancora “marginali” su cui la discussione continua, spiega il premier ai ministri dopo essersi scusato per il ritardo con cui è stata avviata la riunione. Il Consiglio dei ministri che deve esaminare il piano prima che il premier lo illustri lunedì e martedì alle Camere è ufficialmente convocato alle 10 di sabato: la bozza del testo, più di 300 pagine in cui si descrive l’Italia tra 5 anni, più verde e più digitale, ha bisogno ancora di aggiustamenti.
Legge delega sul fisco entro il 31 luglio E poi ci sono le interlocuzioni informali con Bruxelles, che aspetta il documento ufficiale entro il 30 aprile e vuole più dettagli sulle riforme. Nessuno vuole una bocciatura, meglio quindi verificare ogni capitolo e aggiungere dettagli, come l’impegno a presentare una delega sul fisco entro il 31 luglio 2021, partendo dal lavoro delle commissioni in Parlamento.
Pacchetto corposo e organico di investimenti e riforme Il Pnrr, si legge nel comunicato rilasciato al termine del Cdm, prevede un corposo e organico pacchetto di investimenti e riforme, con l’obiettivo di modernizzare la pubblica amministrazione, rafforzare il sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze, per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo rimuovendo gli ostacoli che hanno bloccato la crescita italiana negli ultimi decenni.
Il Piano si articola in sei Missioni e soddisfa i parametri Ue Si articola in sei Missioni (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute) e 16 Componenti. Il Piano è in piena coerenza con i sei pilastri del Ngeu e soddisfa i parametri fissati dai regolamenti europei, con una quota di progetti “verdi” pari al 40% del totale e di progetti digitali del 27%.
Al Sud circa 82 miliardi, il 40% dei fondi Il 40% circa delle risorse territorializzabili (pari a circa 82 miliardi euro) sono destinate al Mezzogiorno, a testimonianza dell’attenzione al tema del riequilibrio territoriale. Il Piano è fortemente orientato all’inclusione di genere e al sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani e contribuisce a ciascuno dei sette progetti di punta (European flagship) della Strategia annuale sulla crescita sostenibile dell’Ue. Gli impatti ambientali indiretti sono stati valutati e la loro entità minimizzata, in linea con i principi che ispirano il Ngeu.
Riforme P.a., giustizia, semplificazione e concorrenza Il governo intende attuare quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Gli investimenti previsti avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche e miglioreranno in maniera importante gli indicatori sui divari territoriali, l’occupazione giovanile e quella femminile. Il programma di riforme potrà ulteriormente accrescere questo impatto.
Focus anche su ambiente e sostenibilità Inoltre, nel quadro di una più ampia e ambiziosa politica di ammodernamento del Paese, il governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute.
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