Ecco le 7 batoste sulle tasche Tutti gli aumenti in arrivo
17 Aprile 2021
Nonostante la piena emergenza economica, il 2021 debutta con un mare di rincari: mutui, Rc auto, luce e gas, prestiti ed internet sono soltanto alcune delle voci. Ne abbiamo parlato in esclusiva con il vicepresidente di ConfConsumatori
Alessandro Ferro
È ormai passato più di un anno dall’inizio della pandemia e la situazione non migliora (non soltanto quella sanitaria): nonostante la crisi economica imperante in tutti i settori, in questo inizio di 2021 ci troviamo già a fare i conti con aumenti e cambio di tariffe che non ci saremmo mai aspettati. La cosa tragica è che riguarda tanti campi, dai mutui ai conti correnti passando per Rc auto, luce e gas e telefonia. Gli aumenti sono a tutto spiano.
Ecco tutti gli aumenti: i mutui
In contemporanea con lo scoppio della pandemia, in Italia si è registrato un calo dei tassi dei mutui per tutto il 2020 ed oggi, in realtà, gli indici sono mediamente inferiori rispetto a quelli rilevati prima dell’arrivo del Covid. Attenzione ad esultare: come riporta Facile.it, nelle ultime settimane il tasso fisso è tornato a crescere ed il Taeg medio è salito all’1,35%, cioè l’8,9% in più rispetto a febbraio; più stabile, invece, l’andamento del tasso variabile calato nel 2020 ed ancora oggi fermo su livelli minimi. Ciò significa che torna ad allargarsi la forbice tra tassi fissi e tassi variabili che negli ultimi anni si era ridotta ai minimi. “È una previsione fisiologica: da un lato, la cancrena economica che ha creato la pandemia ha aumentato il rischio credito per le banche, dall’altro si tratta di un aumento sui tassi fissi e non su quelli variabili. Sul lungo periodo, i tassi che attualmente sono sotto lo zero andranno via via aumentando in vista di una proiezione economica migliore. Sul variabile, a bocce ferme rimane uguale”: è quello che ci ha detto in esclusiva l’avvocato Marco Festelli, vicepresidente nazionale di ConfConsumatori, la Confederazione Generale dei Consumatori. A lui abbiamo chiesto tutti gli aumenti ed i rincari già in atto e che ci aspettano nel prossimo periodo. L’avvocato ci ha spiegato cosa sta cercando di fare ConfConsumatori per venire incontro alle difficoltà di alcune categorie di lavoratori. “Da mesi chiediamo al governo un ulteriore provvedimento di sospensione generalizzata sui mutui per le partite Iva ed i cassaintegrati perché, anche nel primo trimestre del 2021, hanno avuto un calo degli incassi rispetto al 2019. Chiediamo che venga reiterato e siano coperti fino alla fine dell’anno, è un nostro pallino”, ha sottolineato.
Rc auto, ecco i primi rincari
Se, ad inizio pandemia, c’era stata una piccola contrazione delle tariffe assicurative, ormai è già acqua passata: da gennaio a febbraio 2021 è stato rilevato un rincaro, sia pur lieve, dei premi medi dell’1,44%. “Qui c’è una situazione che è completamente fuori controllo, ci sono dei provvedimenti che minano il rapporto tra agenti ed assicurazioni e consentono ai consumatori ed alle imprese di poter scegliere e valutare meglio le offerte sul mercato. I sinistri, poi, sono calati a picco perché ci si muove molto meno con l’autovettura così come i decessi su strada. Ma, a fronte di tutto questo, le tariffe non sono diminuite mentre i bilanci delle assicurazioni sotto il profilo dell’Rc auto sono nettamente più elevati nel 2020 rispetto al 2019”, spiega l’avvocato Festelli. Da qui, la denuncia della Confederazione che rileva come ci sia “qualcosa che non torna e non va di pari passo con la situazione reale e la situazione economica nello spaccato del mondo assicurativo. In più, c’è il tentativo di alcune compagnie di andare a comprarsi le stesse agenzie limitando una sana concorrenza attraverso gli agenti limitando la collaborazione tra un agente ed un’altra assicurazione. Tutto questo non darà benefici né vantaggi per gli assicurati, cioè i consumatori”.
Luce e gas, aumenti del 5%
Un’altra nota dolente che riguarda tutti, famiglie, imprese e singoli cittadini, sono gli aumenti delle bollette di luce e gas con tariffe medie addirittura superiori rispetto a quelle rilevate prima dell’inizio della pandemia: nel primo trimestre 2021, infatti, la spesa media per la corrente elettrica di una famiglia con un consumo annuo di 2.700 kWh è stata pari a 47,59 euro al mese, valore in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del 2020. “Questa è una situazione inspiegabile”, tuona il vicepresidente Festelli, che prova a giustificare parzialmente gli aumenti con l’andamento del prezzo del greggio, la cui quotazione era scesa a picco nel primo semestre 2020 mentre adesso è nuovamente aumentato il costo della materia prima, un fattore che incide tanto. Accanto a questo, però, i provvedimenti del governo “portano benefici soltanto alle piccole e medie imprese perché riguarda le utenze business con più di tre kilowatt ad uso commerciale che porterà una riduzione nel prossimo trimestre dei costi fissi dell’energia. Se questo è un bene, tutto ciò non ha portata alcuna dimunizione sulle famiglie ed è un male perché non si è fatto lo stesso ragionamento. Anzi, le famiglie pagono loro il piccolo risparmio delle aziende chiuse creando una sorta di lotta fra poveri”. Confconsumatori, da mesi, chiede al governo una moratoria per le piccole e medie aziende chiuse e per le famiglie. “Ai nostri sportelli riceviamo quotidianamente migliaia di italiani che sono in difficoltà a pagare il conguaglio dell’acqua, la fattura della corrente elettrica così come quella del gas: solo fino al 9 aprile 2020 c’è stata la sospensione delle utenze domestiche per morosità di gas, elettricità ed acqua con persone che non lavorano, cassaintegrati e bar e ristoranti chiusi, una cosa allucinante. Avevamo chiesto e chiediamo rateizzazioni congrue alla pandemia: se non si riesce a pagare una bolletta da 4-5 mila euro, andrebbero rateizzate a 36 o 48 mesi e non a 5-6 o 9 mesi, sono cifre importanti. Non possono sottrarre liquidità alle famiglie così come alle piccole e medie imprese”, afferma Marco Festelli.
Cosa accade ai prestiti
Anche in questo campo, gli aumenti sono ingiustificati: secondo quanto rilevato dagli esperti di Facile.it, il Taeg medio per un prestito di 10mila euro da restituire in 5 anni è cresciuto del 6% nei primi mesi di pandemia, passando dal 6,25% di gennaio 2020 al 6,63% di giugno 2020. A marzo 2021, gli indici si sono assestati ad un +6,44%. “Questo non ha nessun genere di giustificazione: evidentemente, le finanziarie si stanno approfittando delle persone che chiedono soldi ed hanno bisogno di un prestito di liquidità, questa è la verità – incalza l’avvocato – se per il mutuo la percentuale è dello 0,11% in più, qui si parla del 5-6% in più che è un raddoppio dei costi. Non è giustificato nemmeno dal rischio credito: le finanziarie hanno visto che le famiglie chiedono prestiti ponte anche di poco importo e li concedono a carissimo prezzo, non è tollerabile”.
Gli aumenti di telefonia mobile, fissa ed internet
Se è vero che le tariffe telefoniche non hanno subito grossi aumenti da gennaio 2020 ad oggi, così non è per per le tariffe relative al servizio di internet di casa con rincari medi del +5,3% iniziati ad inizio pandemia, nel marzo scorso, e rimasti immutati su valori elevati. “Rileviamo un tentativo di farsi pagare sempre più a caro prezzo la connessione: dal momento che è diventata il pane quotidiano, un servizio essenziale anche per le scuole come vediamo con la Dad, serve la responsabilità sia da chi ci governa sia da parte di queste società”, afferma il vicepresidente di ConfConsumatori. Il mercato delle compagnie telefoniche è sicuramente in incremento: tante famiglie hanno installato l’Adsl e la connessione ad internet veloce all’indomani della pandemia: normalmente, questi servizi, più sono estesi alla popolazione e meno dovrebbero costare. Parallelamente c’è anche un problema di dorsali digitali, cioé dei cavi che portano da una parte all’altra del Paese la banda larga, come fosse corrente elettrica ad alta tensione. Più ce ne sono, maggiore è la velocità di accesso ad internet. “Ne abbiamo pochi e lo Stato non ha fatto investimenti: all’indomani della pandemia, come Associazione abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di disporre la costruzione delle voltà digitali sottraendosi all’obbligo del codice degli appalti ma farlo con provvedimento emergenziale perché è un servizio ormai essenziale”, sottolinea Festelli.
Conti correnti
Dulcis in fundo ecco i conti correnti, dove accade sempre qualcosa ma, stavolta, questo settore è stato “risparmiato” da rincari inutili e dannosi. Semmai, le problematiche riguardano più che altro i cittadini, con il nostro Paese molto indietro rispetto all’Europa in fatto di tecnologia ed informatica come sostenuto dallo stesso avvocato. “In generale non abbiamo riscontrato problematiche, più o meno i servizi sono rimasti uguali ma le difficoltà, ad oggi, sono due: la prima riguarda coloro i quali non hanno accesso all’informatica e non hanno il conto online, per questi consumatori il servizio sarà sempre più caro perché andare in banca a fare bonifici ed operazioni varie costerà sempre di più”. A questo aspetto, però, si legano le problematiche legate alle varie modalità di truffa ormai note con l’hackeraggio dell’home banking: non per questo, però, i cittadini sono giustificati a non utilizzare i servizi online. “Serve un maggiore accesso alla tecnologia e sono necessarie conoscenze basiche della tecnologia stessa, in questo senso i consumatori sono molto indietro”. E poi c’è la seconda voce che riguarda la liquidità sui conti. “Più soldi si hanno e più saranno alte le spese, questa è la politica bancaria perché la liqudità in eccesso diventa un costo per le banche. Alcune banche europee hanno iniziato a chiudere i conti correnti con saldi superiori a 100mila euro perché non è una forma di risparmio ma di servizio. Nella visione delle banche, sui conti dovrebbe starci quello che serve per le spese correnti o necessarie ad un prossimo futuro”, ci dice Festelli.
Cosa chiede Confcosumatori
In questo mare di aumenti e rincari, cosa devono aspettarsi i consumatori per i prossimi mesi? “Su questi fronti mi aspetto un intervento statale di regolazione del mercato che, ad oggi, è sempre meno presente. Serve un indirizzo politico, serve un indirizzo regolamentare, lo Stato non può essere assente su questi argomenti perché ne risente tutta l’economia nazionale”. In questo senso, ConfCosumatori chiede riforme strutturali del mercato assicurativo per evitare incrementi così come, per aver un miglior accesso e costi più bassi alla banda larga sono necessari investimenti. “Se le cose non saranno regolate con un intervento statale saggio e doveroso, andranno sempre peggio”, sottolinea e conclude il vicepresidente nazionale di ConfConsumatori.