Le date da cerchiare in rosso: dopo Pasqua ancora lockdown
Avanza anche l’ipotesi di un lockdown per il 25 aprile e il primo maggio. L’Italia sarà arancione e rossa fino al 30 aprile, quando sarà abolita la zona gialla
Valentina Dardari – Dom, 28/03/2021
Anche questa che sta per arrivare sarà una Pasqua diversa. La curva epidemiologica non accenna a migliorare. O meglio, resta immobile dov’è e non sembra voler iniziare la tanto sospirata discesa.
In salita invece c’è il tasso di positività arrivato al 6,6%. Non male l’Rt, l’indice di contagio, e mediamente è di poco sopra all’1%. Nonostante questo valore però, il governo ha deciso di non riaprire anzi, di chiudere a doppia mandata. Almeno fino al 30 aprile l’Italia sarà arancione e rossa. Alcune regioni cambieranno colore e ci saranno anche novità per le festività. Il lockdown nazionale per i giorni di Pasqua rimane, e probabilmente vi sarà una replica per il fine settimana del 25 aprile e per quello del primo maggio. Ancora nulla di certo, ma l’andazzo sembra proprio essere questo. Nel mirino soprattutto gli spostamenti durante le festività che potrebbero favorire la diffusione del virus e far innalzare nuovamente la curva epidemiologica.
Colori che cambiano
Da lunedì 29 marzo, diventeranno rosse Toscana, Calabria e Val d’Aosta, tre regioni che sono oltre la soglia limite dei 250 casi per 100mila abitanti. Discorso a parte per la Valle d’Aosta che aveva un valore dell’Rt sotto l’1 e che in poco tempo è arrivata invece a 1,7. A restare rosse saranno Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, a cui si aggiungono Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Veneto, Provincia Autonoma di Trento, e la Puglia, l’unica in rosso rafforzato. Da martedì prossimo il Lazio si colorerà invece di arancione grazie a un Rt a 0,97. Di questo colore 8 regioni oltre alla provincia autonoma di Bolzano. In alcune regioni arancioni ci sono però zone rosse. Come in Sicilia, dove il governatore Nello Musumeci ha firmato l’ordinanza per tre comuni in provincia di Agrigento, Comitini, Racalmuto e Siculiana, e uno in provincia di Enna, Centirupe. Questi si aggiungono a Caltavuturo e San Mauro Castelverde. Sono invece 7 i Comuni tinti di rosso in Sardegna, con Pozzomaggiore in provincia di Sassari che si aggiunge a Golfo Aranci, Uri, Bono, Sindia, Samugheo e Sarroch.
Visite a parenti e seconde case
Dal 3 al 5 aprile ci sarà un lockdown nazionale e tutta l’Italia sarà posta in zona rossa. Quindi, bar e ristoranti saranno chiusi e ci sarà il divieto di spostarsi dalla propria casa. Si potrà uscire solo per motivi di lavoro, salute o emergenza e compilando comunque l’autocertificazione. Si potrà andare a fare visita a parenti e amici solo verso una unica abitazione al giorno, in due adulti, con minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti. Esattamente come lo scorso Natale. Sarà possibile raggiungere le seconde case, ma non in tutte le regioni. Toscana, Valle d’Aosta, Puglia, Alto Adige e Campania, Sardegna e Sicilia, hanno firmato delle ordinanze specifiche.
Nelle regioni in cui ci si potrà invece recare nelle seconde case, la norma prevede che questa possibilità riguardi solo il nucleo familiare e che la casa sia disabitata. Questa regola valida a Pasqua, varrà probabilmente anche per il ponte del 25 aprile e per quello del primo maggio.
Ristoranti e bar
Come sempre, durante il lockdown i ristoranti e i bar resteranno chiusi. Lo stesso dal 6 aprile in poi, con l’unica differenza che sarà possibile l’asporto dai bar fino alle 18 e dai ristoranti fino alle 22. Concessa la consegna a domicilio. I negozi saranno aperti, tranne quelli nei centri commerciali durante il fine settimana.
Quali scuole riapriranno dopo Pasqua
Dal 7 aprile circa due terzi degli alunni potranno fare ritorno a scuola, ovvero 5,3 milioni. Il ritorno a scuola in presenza riguarderà solo le classi fino alla prima media anche nelle regioni che si trovano in zona rossa. Dalla seconda media in su viene confermata la didattica a distanza.
Piscine, palestre e attività sportiva
Palestre, piscine, centri natatori, benessere e termali saranno chiusi in zona rossa. Come riportato da La Stampa, le uniche deroghe riguarderanno tutte quelle attività che rientrano nei livelli essenziali di assistenza, le attività riabilitative o terapeutiche e gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. A essere sospese sono anche le prestazioni sportive di base e l’attività motoria presso centri e circoli sportivi, sia pubblici che privati, all’aperto o al chiuso.