La favola di Paolo Manna

La favola di Paolo Manna

Paolo Manna

Tra baite caratteristiche e hotel di grande lusso, adagiati sul crinale delle alture innevate di Campitello e Roccaraso, nasce circa venti anni fa, la favola di Paolo Manna. E’ amore a prima vista quello spettacolo che madre natura e l’uomo hanno saputo realizzare con grande perizia. Un pensiero martellante iniziò a scavare nella sua testa come un tarlo: lavorare lì, in quei posti incantevoli e non nelle vesti di un comune personale di fatica, ma come interprete di un ruolo ben definito e importante. I pensieri si facevano sempre più insinuanti, vivere e lavorare in quei luoghi inondati di magia fiabesca, era la cosa che desiderava di più al mondo. I mestieri che gravidano nell’orbita di un centro sciistico sono svariati, ma uno più degli altri incuriosì Paolo, suscitando un particolare interesse: il massaggiatore.
Un lavoro che non era il solito lavoro, dalla routine alienante, ma anche occasione di vivere a stretto contatto con la gente, di conoscere ogni giorno persone nuove, mondi nuovi, nuove opportunità. Troppo allettante quella visione di vita futura, che già aveva fatto breccia nella sfera emozionale di Paolo. Non esitò un attimo a sguinzagliare le ricerche che lo condussero nella città partenopea all’ombra Vesuvio, nella sede dell’Aciief – l’Agenzia Formativa Accreditata della Regione Campania. E se prima qualche dubbio poteva anche sfiorare i pensieri, qui si accese definitivamente la luce del suo interesse, soprattutto grazie alla maestra Nella Tedesco. Terminato il percorso formativo con pieno merito, in breve il suo curriculum raggiunse le caselle postali di tutti i più bei posti di montagna che l’Italia può offrire.

L’incontro con la SPA Emotions di Elena Gentile e Pietro Cavagna, società che gestisce centri di benessere, è stata una delle tappe più importanti del suo lungo viaggio, qui completa il percorso formativo. La dimensione raggiunta con un balzo da gigante lo catapulta a Cogne, in Valle d’Aosta, presso l’hotel della famiglia Gilliavoid. Quell’inverno è stato uno dei momenti più belli ed entusiasmanti della sua vita e così tutti gli altri inverni che seguirono. A fine stagione sciistica, il girovagare estivo in svariati posti del nostro Bel Paese, lo porta ad incontrare la Famiglia Zulian delle Terme Dolomia, poco distante dalla Val di Fassa dove d’inverno sciorinava la sua arte del massaggio. E’ questo un altro momento significativo della sua evoluzione formativa, qui, infatti, il suo sapere si arricchisce anche dal punto di vista sanitario essendo quello un ambiente più orientato ad un trattamento medicale. Il percorso formativo di Paolo finalmente giunge all’apogeo: in testa al gruppo fin dal primo chilometro, taglia l’ultimo traguardo che decreta una vittoria meritata.

Sono il professor Serra e Monica Frezza, a scrivere la pagina del lieto fine della favola: tra circa duemila candidati in selezione, la scelta ricade sul massaggiatore sannita. Grazie a loro, al Dream Massage, alla sua indomita tenacia, Paolo Manna è sbarcato in questi giorni nella città dei fiori di San Remo, anch’egli nella lista degli interpreti della 71esima edizione del Festival della canzone italiana, lui, operatore del benessere, artista consacrato del massaggio. E’ un po’ come giocare la finale di coppa del mondo con la maglia della nazionale azzurra sulla pelle. “Il giorno in cui sarò stanco di andare su e giù per l’Italia, vorrei aprire un centro di benessere tutto mio, anzi due, uno a Pontelandolfo, la mia madre terra e l’altro nella terra di adozione, il Trentino”. Ad maiora semper Paolo.

Gabriele Palladino

 

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