Quanto è potente il sentimento dell’invidia
Anni fa ho scritto un libro sull’invidia dal titolo Gli Invidiosi e rileggendo ora mi accorgo che l’avevo collocata fra i rapporti competitivi. L’invidia, dicevo, è il bisogno di trattenere chi ci sorpassa
Francesco Alberoni – Dom, 21/02/2021
Anni fa ho scritto un libro sull’invidia dal titolo Gli Invidiosi e rileggendo ora mi accorgo che l’avevo collocata fra i rapporti competitivi.
L’invidia, dicevo, è il bisogno di trattenere chi ci sorpassa. Io non invidio chi so che è enormemente superiore a me, un miliardario, come Zuckerberg oppure un divo del cinema o della musica, ma uno a cui io penso di essere pari e che invece si afferma, trionfa, ed io no. Allora io voglio che lui ritorni indietro, torni al mio stesso livello. Allora vedevo la società come animata da tanti singoli duelli. Studiando per molti anni le relazioni amorose come l’innamoramento e quelle di lunga durata come il matrimonio, mi sono accorto che il sentimento invidioso può essere presente in modo nascosto in uno dei due fin dall’inizio
.L’innamoramento si presenta sempre come trasfigurazione, sopravvalutazione. L’amato viene vissuto come superiore, perfetto e l’amore tende ad annullare questa differenza, a creare un corpo e un’anima sola. Ma se fra i due c’è una differenza reale, se uno è veramente un genio degli affari e l’altro povero, incapace ed avido, nel corso degli anni le differenze ricompaiono, l’inferiore si vede continuamente superato e anche se viene beneficato questo esacerba la sua volontà di abbassare, di derubare il fortunato. La storia è piena di ministri, generali venuti da umili origini che si sono arricchiti derubando il sovrano ed hanno finito col complottare contro di lui.
E, studiando i rapporti fra le mogli di un sultano o di un gran signore, si vede che l’amore ha sempre coperto feroci avidità, invidie, complotti, tradimenti. E questo avviene ancor oggi nella vita politica e continua ad avvenire nel matrimonio moderno dove l’unico legame della coppia resta l’amore che può essere simulato e che consente agli invidiosi di ingannare il coniuge e di derubarlo. Quando le differenze sociali erano più nette, ci si sposava nel proprio ambiente e sapevi cosa aspettarti da lui. Oggi no, e perciò il matrimonio spesso sfocia in contenziosi legali e in contratti matrimoniali. Questa contrattualizzazione avviene anche nel campo politico. In sostanza l’invidia scorre dovunque silenziosa e produce un aumento della diffidenza e della sfiducia.