Pontelandolfo in “rete”
Pontelandolfo entra in “rete”, quella della speranza, la “Rete Faro Italia”, la piattaforma dove comunità patrimoniali, enti, associazioni, collaborano in un’unica direzione di percorso, per l’educazione delle giovani generazioni alla valorizzazione del patrimonio culturale e sensibilizzare i cittadini e garantire uno sviluppo più sostenibile dell’economia locale.
Si sente parlare molto negli ultimi anni di “sviluppo sostenibile”. Nel tempo il concetto è stato ampliato, assumendo un concetto “multidimensionale” , come dice Michela Silvestri dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, ma la concezione classica risale al 1987, per la prima volta evidenziato in occasione della World Commission on Environment and Development (Commissione Mondiale di Ambiente e Sviluppo), nel rapporto cosiddetto “Our Common Future” , o meglio noto come Rapporto Brudtland, il primo ministro norvegese presidente della Commissione in quel tempo, che definì lo sviluppo sostenibile come “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere le capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Ecco dunque, come si spiega l’entrata in “Rete Faro Italia” di Pontelandolfo, grazie alla sagacia dell’assessora Rossella Mancini, un paese consapevole, come è consapevole l’assessora, della ricchezza del suo patrimonio storico-culturale e ambientale, un patrimonio che rappresenta in prospettiva Recovery Fund (il fondo speciale approvato dall’UE volto a finanziare la ripresa economica degli avvenire, attraverso titoli europei a sostegno di progetti e riforme strutturali stabiliti dal Recovery Plan – piani e riforme di investimento), forse l’ultima spiaggia per il rilancio dell’economia locale, anche di quelle piccole grandi comunità, delle nostre piccole grandi comunità, infinitamente ricche di storia, cultura, costumi e tradizioni, caratterizzate altresì dalla rara bellezza di un ambiente ahimé oggi pericolosamente indifeso e massacrato dai poteri forti in diverse aree. Ma siamo ancora in tempo per risalire la corrente, per riprenderci quello straordinario magico mondo che nei secoli hanno costruito i nostri avi.
Gabriele Palladino