Condurre e convincere. I doveri della leadership
In questo momento in Italia occorre una forte leadership che conduca il sistema politico e tutta la popolazione verso una meta sicura, infondendo loro volontà di riuscire, coraggio, fermezza e poi trasformando questa motivazione in una organizzazione razionale.
Francesco Alberoni – Dom, 07/02/2021
In questo momento in Italia occorre una forte leadership che conduca il sistema politico e tutta la popolazione verso una meta sicura, infondendo loro volontà di riuscire, coraggio, fermezza e poi trasformando questa motivazione in una organizzazione razionale.
Il leader deve avere una chiara visione di cosa si deve fare per il futuro. Ma deve anche saper mobilitare le forze politiche reali e portarle a condividere il suo progetto, convincendo tutti a rinunciare almeno in parte alle loro richieste particolari per mettersi al servizio di una meta comune.
È questo che Mattarella voleva ottenere chiamando Draghi: indicarlo al sistema politico e al Paese come un condottiero in condizione di guidare la nave Italia fuori pericolo e poi ritirarsi come Cincinnato. E all’inizio c’è stata un’adesione entusiastica al suo progetto, ma subito le forze politiche organizzate si sono presentate all’appuntamento con il leader designato come ad un negoziato tradizionale, ciascuna con la propria richiesta irrinunciabile, di parte. Quello che doveva essere un afflusso entusiasta di volontari sta trasformandosi in un puntiglioso negoziato. E durante questo negoziato tutti quelli insoddisfatti cercheranno di corrodere il credito e la fama che Draghi si è conquistato in Italia e nel mondo come uomo superiore e integerrimo. In politica gli uomini di valore e di alti principi si trovano spesso in difficoltà se devono trattare con politici cinici, spregiudicati o con astuti demagoghi.
Può darsi che Draghi dimostri doti di navigatore politico di lungo corso. Alcuni uomini politici italiani della prima repubblica come Fanfani, La Pira, Moro, Spadolini, erano eminenti studiosi ma sono stati ottimi politici.
Oggi molti italiani si augurano che egli non solo ci riesca ma ci ridia, qualsiasi siano gli attacchi degli avversari, il livello di serietà, di rigore, di dignità e di comprensione dei bisogni del Paese che il nostro sistema politico ha perso ormai da tempo. Un compito di ricostruzione non solo politico economico ma morale.