Covid, 3 regioni in zona rossa. Nove passano in “arancione”
Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano in zona rossa da domenica. Nove le regioni che passeranno in “arancione”
Rosa Scognamiglio – Ven, 15/01/2021
L’Italia cambia di nuovo colore. Dopo le settimane tra zone arancioni e gialle, Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano entreranno ufficialmente in zona rossa da domenica 17 gennaio.
Nove regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta) diventeranno “arancioni”. L’ufficialità dovrebbe arrivare nelle prossime ore con l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza.
I rischi secondo la Cabina di regia
Per gli esperti che hanno monitorato l’incidenza del contagio nella settimana scorsa, “si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese. L’incremento dell’incidenza è stato comunque contenuto grazie alle misure di mitigazione adottate nel periodo festivo”. Per la cosiddetta cabina di regia, “l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Tale tendenza a livello nazionale sottende infatti forti variazioni inter-regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza impongono comunque incisive misure restrittive”. L’Rt nazionale risulta ancora troppo elevato.
La rabbia di Fontana
“La Lombardia sta diventare zona rossa”. Lo ha confermato il governatore Attilio Fontana a margine della presentazione del progetto “Smarter Italy”, per l’innovazione dei Comuni italiani. “Ho appena parlato col ministro Speranza, – ha aggiunto – è una punizione che la Lombardia non si merita. Mi ha detto però che farà ancora dei controlli”.
Se fino ai ieri sembrava si trattasse solo di una indiscrezione, adesso, è una certezza: da domenica 17 gennaio, in Lombardia scatterà il “soft lockdown”. “Ho fatto presente a Speranza che c’è qualcosa che non funziona nei conti, come vengono fatti e nella determinazione dei parametri – ha spiegato Fontana al termine dell’evento in Brianza – perché oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando i numeri eppure c’è il rischio che si entri in zona rossa. I cittadini si sono comportati molto bene e sinceramente la zona rossa è estremamente penalizzante”. Ipotesi confermata in queste ore in cui si aspetta solo l’ufficialità del ministro Speranza, che prevede la zona rossa per Lombardia, provincia di Bolzano e Sicilia da domenica.
Con l’inasprimento della “soglia critica” dell’Indice Rt, che facilita la transizione dalla zona arancione a quella rossa per uno scarto decimale di 0.25, la Lombardia sembra destinata ad un’ennesima serrata. “Ho chiesto a Speranza di riguardare – ha assicurato Fontana – lui mi ha detto che farà fare ancora dei controlli e che chiamerà il Comitato tecnico scientifico per rivalutare la situazione”.
Le misure per tutte le regioni che finiranno in zona rossa prevedono restrizioni per gli spostamenti, chiusura dei negozi, divieto di asporto per i bar dopo le 18 e sospensione dell’attività scolastica. Dunque, è molto probabile che si ritornerà alla didattica a distanza, anche per le superiori, già dal prossimo lunedì. “Le scuole non riaprono”, ha precisato il presidente lombardo.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il presidente della provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, hanno già inviato una lettera al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Letizia Moratti, perché si facciano portavoce dell’attuale situazione della Bergamasca al Ministero della Salute. Ad oggi, in uno dei territori più duramente colpiti da Covid lo scorso marzo, i contagi sono contenuti e un altro lockdown rappresenterebbe una mazzata netta tra capo e collo.