Fate attenzione alle “trappole” La verità sui bonus per le auto
Gli ecobonus per le auto non basteranno a coprire la domanda dei cittadini: soldi insufficienti e scadenza al 30 giugno. Molte incognite anche per le nuove emissioni di Co2: ecco cosa cambia
Alessandro Ferro – Lun, 11/01/2021
È iniziata la “corsa” agli ecoincentivi auto: sì, perché chi perderà tempo potrebbe non usufruire dei bonus previsti per il 2021.
Il tesoretto previsto è di 250 milioni di euro, cifra insufficiente anche per arrivare al 30 giugno, data ultima per il bonus previsto dalla Legge di Bilancio.
Il campo minato dell’auto
La fascia incentivata sarà quella dei modelli con emissioni di Co2 tra 61 e 135 g/Km, che comprende le ibride più abbordabili ma anche alcune diesel e benzina. Ma non sarà tutto così facile: ci si metteranno di mezzo anche le complicate norme di omologazione a regime dal 1° gennaio e la scarsa chiarezza di molti siti web dei costruttori (alcuni neanche aggiornati). Sicuramente saranno favorite le ibride, in grado di circolare in città anche durante qualsiasi blocco traffico a causa della smog.
Quali sono i vincoli
Come si legge su IlSole24Ore, le vetture sono divise per fascia di prezzo e tempo: i bonus per la prima categoria spettano a quelle con listino ufficiale inferiore ai 50mila euro (fascia fino a 60 g/km), sotto i 40mila per la fascia 61-135 g/km (in entrambi i casi Iva esclusa); per quanto riguarda il tempo, tutti gli incentivi spettano se il contratto di acquisto è stato firmato dal 1° gennaio 2021 in poi. Per le auto fino a 60 g/km c’è tempo fino al 31 dicembre, per le altre fino al 30 giugno. Inoltre, l’immatricolazione dovrà avvenire entro 180 giorni dal contratto di acquisto pena perdita del bonus. Il veicolo da rottamare, invece, deve essere intestato da almeno 12 mesi e la vecchia vettura consegnata entro 30 giorni.
Le “trappole” per ibrido ed elettrico
Gli intentivi alle plug-in possono far gola (fino a 6.500 euro di bonus) ma i limiti sono enormi: i bassi consumi possono essere sfruttati soltanto da chi può ricaricarle ad ogni sosta e l’autonomia è limitata a poche decine di km. Se si fanno lunghi spostamenti, infatti, le batterie si scaricano ed occorre viaggiare a benzina. E se si decidesse di ricaricarle in marcia sfruttando l’energia del motore tradizionale, i consumi s’impennano. Gli incentivi, inoltre, sono spesso accompagnati da forti promozioni quasi sempre legate a finanziamenti ma puntualmente vanificate dai tassi di interesse.
Wltp, cambio e gomme, cosa cambia
Da quest’anno è entrato in vigore in nuovo ciclo Wltp per misurare consumi ed emissioni di CO2 che sostituisce il veccio Nedc e prevede velocità e accelerazioni superiori, quindi meno irrealistiche: i valori misurati sono più alti. L’effetto, però, è stato in parte ammortizzato dalla legge di Bilancio che ha aumentato la soglia massima di emissioni della fascia di auto incentivabili più appetibile dal grande pubblico (benzina, diesel e ibride “semplici”). C’è anche il rischio che uno stesso modello, a parità di motore, sia ammesso o escluso dal bonus a seconda della sua dotazione di accessori: infatti, con il Wltp non esiste più un valore unico per ciascuna motorizzazione dello stesso modello ma se ne ottiene uno per ciascuna variante. Capite bene che in questo mare magnum è meglio rivolgersi ad un concessionario che ha il software giusto per districarsi in questo labirinto.
Per usufruire del bonus sono fondamentali anche il cambio, spesso disponibile anche in versione automatica o doppia frizione e le gomme: più sono larghe, maggiore è la tenuta ma anche l’attrito. Per questo motivo si pensa alla “scappatoia” di montare una serie pneumatici stretti su tutte le varianti cambiandoli poi con altri più larghi in base alla richiesta del cliente.
Ma le sorprese non sono finite: chi preferisce un modello escluso dagli incentivi per puntare agli sconti delle km zero non riuscirà a trovarne tanti come fino a pochi anni fa. La pandemia ha mandato in tilt fabbriche e logistiche per mesi, ecco perché non si riescono a rintracciare esemplari già prodotti per inviarli nei saloni. Insomma, altro che incentivi: anche per il 2021 la strada si prospetta in salita.