Covid, riparte la macchina del Fisco

Covid, riparte la macchina del Fisco: 50 milioni di atti in arrivo | Castelli: saldi e rinvii per le posizioni maturate nel 2020

Tra le ipotesi in campo, quella della rateizzazione che permette intanto di bloccare le procedure esecutive e quella di una rottamazione quater

Dopo il blocco delle cartelle per il Covid, riparte impietosa la macchina del Fisco. Sono 50 milioni le comunicazioni che dall’inizio del 2021 inizieranno ad arrivare ai contribuenti. Il governo punta a una nuova edizione della rottamazione, ma anche al saldo e stralcio, come annuncia il viceministro Laura Castelli. Richiesta unanime che arriva anche dall’opposizione. Le casse però languono: -3 miliardi da accertamenti nei primi 10 mesi.

Rateizzare per bloccare le procedure esecutive Tra le ipotesi in campo, quella della rateizzazione che permette intanto di bloccare le procedure esecutive. Intanto sono 35 milioni tra atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021 quelli che potrebbero partire. Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimettera’ in moto.

Castelli: “Rinvii e saldi per le posizioni maturate nel 2020” Una “gestione straordinaria” per “trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020”. Lo annuncia il viceministro all’Economia Laura Castelli spiegando che “una parte per i più fragili andrà rimandata e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno ‘sconto’ su sanzioni e interessi”. In più serve “gestire gli anni dal 2016 al 2019, con una ‘rottamazione quater’, un saldo e stralcio, per quei contribuenti in difficoltà che hanno posizioni aperte, dovute a morosità incolpevoli”.

Entrate tributarie in calo di 3 miliardi Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente tutto ciò ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno – spiegava il Mef – si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%.