Il cashback? Una presa in giro Perché il rimborso è di 43 euro
Sembra un paradosso, ma il successo per l’iniziativa cashback rischia di far saltare in aria il piano rimborsi: i fondi sono insufficienti per il gran numero di iscritti. Il governo dovrà correre ai ripari – Alessandro Ferro – Ven, 25/12/2020
Attivi il cashback ma mancano i soldi: per raggiungere il famoso rimborso di 150 euro, il governo dovrebbe stanziare nuovi fondi perché, quelli attuali, sono insufficienti.
Mancano i fondi
Per tutti gli iscritti al programma, secondo gli ultimi aggiornamenti forniti dall’app IO, la massima somma rimborsabile sarebbe di appena 43 euro, molto meno della metà della somma massima raggiungibile. Come mai? Semplice, basta fare una banale operazione di matematica: il governo ha stanziato 228 milioni di euro ma gli iscritti sono già 5,3 milioni. Dividendo 228 per 5,3 il risultato è di 43,01, che altro non sono che i soldi disponibili.
Modificare il decreto
Come aveva già ricordato ilGiornale, quindi, se il programma previsto da Palazzo Chigi non sarà rafforzato, non ci saranno i soldi sufficienti a rimborsare tutti. Il tempo a disposizione ancora c’è, i primi rimborsi arriveranno a febbraio. Urge, quindi, capire come risolvere la problematica. Rassicurazioni, in tal senso, sono arrivate rassicurazioni da parte del governo che ha assicurato come i fondi non mancheranno anche se non ha spiegato come intende rispettare la promessa. Se volesse, infatti, anticipare parte dei soldi stanziati per il cashback ordinario sul 2021 e 2022 sarebbe necessaria una modifica del decreto.
Gli altri problemi
Questa descritta non è altro che la punta dell’iceberg di un nuovo sistema cominciato male e che sta proseguendo peggio: anche se la situazione va migliorando, sono stati migliaia gli utenti che non sono riusciti a registrare la propria carta di debito (Bancomat) perché non erano state ancora completate le convenzioni con alcuni circuiti di pagamento, vanificando di fatto tutte le transazioni in modalità contactless.
Detto più semplicemente, quando si effettua un pagamento con carte che supportano più circuiti, usando la modalità contactless non è detto che il pagamento avvenga tramite il circuito PagoBancomat e, in molti casi, passa tramite il secondo PAN, non dando diritto al rimborso. La soluzione è semplice: basta evitare la modalità contactless e inserire la carta nel lettore, digitando il relativo PIN. Purtroppo, le transazioni già effettuate sono da considerare “perse”.
PagoPA ha comunque specificato che da gennaio l’app verrà aggiornata per includere anche questa tipologia di carte. Come riportato da Edge, fino a quel momento, però, è necessario fare un piccolo sforzo e ricordarsi di inserire la carte per avere diritto al 10% di cashback sull’acquisto. Un fastidio per i cittadini, sarebbe stato utile se questa informazione fosse stata comunicata tempestivamente ai cittadini, e non a posteriori.
I numeri dei download
Nonostante questi incidenti di percorso sicuramente da evitare, l’iniziativa finalizzata a combattere l’evasione fiscale non sta lasciando indifferente gli italiani: oltre cinque milioni di persone stanno già aderendo all’iniziativa. Ricordiamo che per ottenere il rimborso sono necessarie almeno 10 transazioni valide effettuate tra l’8 e il 31 dicembre. Il bonus massimo, che in questo momento non è possibile raggiungere per la mancanza di fondi, è di 150 euro a persona (quindi cumulabile in famiglia) se si arrivano a spendere almeno 1500 euro.