𝗟𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗮 𝗮𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗼𝘁𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶
Egregi complottisti, nonostante vi chiami in questo modo non intendo denigrarvi. Anzi, vi sono grato perché ci fate pensare, insinuate il dubbio che non tutto sia come appare e inducete a non accontentarci di quel che passa il convento. Cercate di decifrare il mondo.
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Lettera ai complottisti
Egregi complottisti, nonostante vi chiami in questo modo non intendo denigrarvi. Anzi, vi sono grato perché ci fate pensare, insinuate il dubbio che non tutto sia come appare e inducete a non accontentarci di quel che passa il convento. Cercate di decifrare il mondo. Uso la definizione di complottisti senza disprezzo né ironia, solo per capirci e includervi dietrologi e malpensanti, diffidenti globali e dissidenti radicali. E “negazionisti”. Molte vostre supposizioni, e perfino qualche farneticazione, hanno una radice di verità o qualcosa di verosimile che fa riflettere. Lo dico riferendomi alle più controverse teorie che circolano da qualche tempo: su come è nato e come si è diffuso il contagio, sulle responsabilità e le mire della Cina, sui laboratori, sulla guerra per il controllo del pianeta; sugli interessi politici, economici, farmaceutici e strategici che si muoverebbero per la sua diffusione e per instaurare tramite la paura un regime globale di sorveglianza; e poi sull’uso e l’abuso di dati e notizie, veicolate, falsate, occultate, sul gigantesco business del vaccino, i misteri del 5G, le pianificazioni mondiali relative a nascite, aborti, modificazioni genetiche. E visto che ci siamo, sulle elezioni di Biden, le oscure trame in Vaticano e altri misteri degli ultimi tempi.
Reputo possibili molte vostre congetture, giudico inquietanti non pochi fatti che destano il vostro allarme. Conosco il rosario dei vostri sospetti canonici: la commissione Trilateral e il gruppo Bilderberg, Rockfeller, Soros e Attali, più contorno di sette, logge, mafie e società segrete. Più altre new entry asiatiche, le multinazionali, Big Pharma, i colossi globali del web ovvero la tetrarchia del Big-Tech (Amazon, Facebook, Google, Apple). Come voi reputo ingenuo affidarsi solo alla superficie delle cose, alla banale apparenza; viviamo in un’epoca dominata dalla volontà di onnipotenza, priva di remore e scrupoli di sorta, in cui si combattono tremende guerre sotterranee, con ogni mezzo.
Perché allora non sposo in toto le vostre teorie, perché la diffidenza che voi esercitate verso il mondo io la estendo anche alle vostre tesi? Perché fate un salto logico e documentale da ciò che è possibile, verosimile, a ciò che è effettivo, accertato. Trasformate l’utile esercizio della congettura, su cui scrisse un brillante trattato un grande futurologo come Bertrand de Jouvenel, in un teorema assoluto, in cui la realtà, la logica, il documento storico diventano così vaghi, oscuri e sibillini da perdere ogni fondatezza.
Si può pure sostenere una verità sconosciuta e destabilizzante, ma resta la domanda: ma voi come lo sapete, a quali fonti speciali attingete, inaccessibili agli altri, e perché lo sapete solo voi e i vostri affini, che non avete ruoli strategici e mansioni speciali nell’Intelligence, negli Arcana Imperii, nelle cabine di regia? Di solito il teorema regge su fonti di seconda mano e di terz’ordine, spesso attinte dalla cloaca del web o carpite da una notizia in apparenza innocua, e poi vengono montate nei passaggi seguenti usando la proprietà transitiva, i nessi presunti e collegando la “finta” casualità degli eventi che invece “non a caso” per voi accadono.
I complottisti godono di pessima fama agli occhi dell’establishment. E di solito vengono considerati una derivazione odierna di una mentalità cospirativa di tipo reazionario, se non fascista e nazista. Il riferimento classico è al complotto demo-pluto-giudeo-massonico, al falso dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Ma il complottismo è stato fiorente anche nei regimi comunisti e nei partiti comunisti o di estrema sinistra, anche se era strumentale, serviva per giustificare le repressioni e demonizzare i nemici. Pensate al leit motiv delle forze oscure della reazione sempre in agguato, agli occulti disegni controrivoluzionari o più di recente alle trame nere che spiegavano ogni crimine e che tuttora vengono agitate quando si vuole montare una mobilitazione. Ricordo da ragazzo, in Puglia si captava Radio Tirana ed era un corso quotidiano di complottismo occidentale, imperialista e capitalista ai danni dell’Albania, della Cina e del comunismo…
Ma il padre di tutti i complotti resta Satana. Come le categorie politiche hanno una matrice teologica, così anche il complotto ha una matrice religiosa. La demonizzazione del nemico è una delle sue eredità ancora vive. Tuttora c’è chi attribuisce il male corrente al Principe delle Tenebre; o viceversa si attribuisce una sciagura alla punizione divina per i nostri comportamenti dissoluti.
Padre Livio, direttore di Radio Maria, è stato vituperato da tutti per aver denunciato la mano di Satana nel mondo d’oggi; ma lui diceva ciò che da millenni sostengono quasi tutte le religioni, applicava una convinzione in cui credevano in tanti fino a poco tempo fa, ammessa anche nel catechismo e nella dottrina cristiana. La mano sinistra del demonio o la collera divina dietro le catastrofi. Il castigo dell’anti-provvidenza è il rovescio dell’invocazione a Dio perché ci aiuti, o la preghiera perché intervenga la Provvidenza, che i santi o gli dei ci proteggano dal male e dalla sventura. Se si crede al disegno divino e al Bene metafisico è coerente credere anche al disegno diabolico e al male metafisico.
Insomma, il complotto viene da molto lontano. Attraversa mondi, culture, visioni, religioni, ideologie. E spesso conserva un nucleo originario di verità. Ma è un sentore, un’intuizione, non è una verità assodata e dimostrata. Vagliatela col rigore della ragione e il senso della realtà.
MV, Panorama n.49 (2020)