Le regole del Dpcm di Natale

Spostamenti e ricongiungimento familiare: le regole del Dpcm di Natale

Conte darà vita all’ennesimo decreto per stabilire come bisognerà trascorrere le festività. In arrivo novità per rivedere i parenti stretti fuori Regione, ma non si potrà riunire l’intera famiglia
Luca Sablone – Mar, 24/11/2020

Un nuovo Dpcm per regolare le modalità di svolgimento delle festività di fine anno. “Sarà un Natale sobrio”, ha annunciato il premier Giuseppe Conte, che entro il 3 dicembre dovrà dare vita all’ennesimo decreto che conterrà delle misure straordinarie e specifiche in occasione del 25 dicembre.

Il governo è gia al lavoro per un “piano speciale” e sta studiando tutte le ipotesi sul campo per salvare da una parte la salute degli italiani e dall’altra l’economia. Torna così ad accentuarsi quella differenza tra l’ala rigorista e quella più morbida, ma tutti convengono sul fatto che non bisognerà replicare gli errori commessi in estate: “Non possiamo permettere che la fine dell’anno diventi come Ferragosto”.

Ecco perché si può iniziare già a ragionare sulle probabili nuove misure: dalle cene agli inviti in casa passando per le tombolate, si delinea giorno dopo giorno lo scacchiere di libertà e divieti che caratterizzeranno il nostro Natale. L’esecutivo però, messo alla prova tra infiniti dubbi e perplessità sulle prossime norme, ha già messo nel mirino le vacanze sulla neve poiché – attirando gli appassionati degli sport sciistici e dei soggiorni in montagna – “farebbero il paio con le vacanze spensierate, con serate in discoteca, della scorsa estate”. Pertanto, così come ribadito ieri sera dal presidente del Consiglio a Otto e mezzo su La7, molto probabilmente resteranno chiusi gli impianti da sci: “Non possiamo permetterci di farli restare aperti”.
Spostamenti e ricongiungimenti

Allo stato attuale non ci si può spostare nelle Regioni situate in fascia “arancione” o “rossa”, salvo motivi di lavoro, salute e urgenza che comunque devono essere giustificate con l’autocertificazione. L’auspicio di Conte è che entro la fine del mese, se il trend dovesse continuare a seguire questa direzione, non ci siano più zone “rosse”: “Sullo spostamento tra Regioni a Natale ci stiamo lavorando, ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse. Ma il periodo natalizio richiede misure ad hoc”. Alla base di ogni scelta resta la convinzione che permettere tutte le occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio “non è possibile”.

Inoltre si sta valutando la possibilità di inserire una norma per consentire il ricongiungimento familiare anche a coloro che si trovano in aree “arancioni” o “rosse”. L’intenzione è quella di individuare alcune situazioni specifiche evitando che il tutto si traduca in una mobilità totalmente libera, limitando la deroga ai soli parenti stretti: genitori, figli, partner conviventi e coniugi che non sono residenti o domiciliati in quel luogo. Tuttavia va sottolineato che non sarà possibile riunire intere famiglie all’interno di una singola abitazione. Non mancano i mugugni di alcuni ministri che temono una pericolosa risalita della curva dei contagi.