Coronavirus in Italia, le zone di rischio decise da 21 indicatori
Non solo nuovi casi o Rt, per stabilire il grado di pericolosità del Covid nelle Regioni vengono tenuti in considerazione molti dati provenienti dal sistema sanitario locale
5 novembre 2020
Gli ospedali tornano a essere sotto pressione per la seconda ondata di coronavirus. Se nel corso della prima ondata le Regioni più colpite sono state quelle del Nord, ora le strutture che manifestano criticità sono diffuse in tutta la Penisola. A Torino una foto pubblicata su Instagram ritrae la colonna delle ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 su Corso Dante alla fine del loro servizio mentre a Foggia una lunga fila mezzi di soccorso resta in attesa di fronte all’ospedale.
Sono le regioni che, con le loro ramificazioni sanitarie e territoriali, censiscono i dati sull’andamento epidemiologico locale che portano alla definizione del livello di “rischio e resilienza” finale attraverso cui vengono decise eventuali misure restrittive. Il censimento avviene sulla base dei 21 indicatori contenuti nel decreto ministeriale del 30 aprile 2020.
Il monitoraggio prevede tre macro aree. La prima riguarda gli indicatori di processo sulla capacità di monitoraggio:
1 – Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
2 – Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
3 – Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
4 – Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
5 – Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie
6 – Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata
Indicatori di processo sulla capacità di accertamento diagnostico, indagine e di gestione dei contatti:
7 – Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.
8 – Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
9 – Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
10 – Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.
11 – Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
12 – Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
Indicatori di risultato relativi a stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari:
13 – Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
14 – Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
15 – Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella Covid-net per settimana
16 – Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata Covid-19 per giorno.
17 – Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
18 – Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
19 – Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici
riconducibili a Covid-19 (opzionale).
20 – Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti Covid-19.
21 – Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.