Ora ci toccano le fasce elastiche Che cosa non si potrà più fare
Pronti all’inasprimento delle misure restrittive in tutta Italia. Ogni Regione avrà anche regole più ferree a seconda dell’Rt e dei 21 parametri di rischio
Valentina Dardari – Mar, 03/11/2020
Ormai è certo che avremo un inasprimento delle misure restrittive in tutta Italia, oltre al fatto che le Regioni andranno incontro anche a regole più o meno ferree a seconda della fascia che andranno a occupare.
Questo dipenderà dal livello di rischio raggiunto da ogni singola regione sulla base dei 21 parametri decisi dall’Istituto superiore di Sanità.
Sembra, almeno per il momento, scongiurato un lockdown a livello nazionale. Sembra invece, come riportato da Libero, che il governo deciderà per un blocco della circolazione della popolazione durante la fascia serale più avanzata, probabilmente dalle 21. Praticamente un coprifuoco, anche se il governo preferisce non utilizzare questo termine. Gli esercizi commerciali invece rispetteranno gli orari abituali e non saranno costretti ad abbassare la serranda alle 18, come era stato ipotizzato precedentemente.
Le tre fasce di rischio
La novità principale del Dpcm che conosceremo a breve dovrebbe riguardare le Regioni. Nel documento verranno con ogni probabilità individuate “tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive”.
Il congegno non è dei più semplici. Dato che il nostro Paese, secondo Palazzo Chigi si trova al momento prossimo allo scenario 4, quello considerato più grave nella lotta contro il coronavirus, e la trasmissibilità non sarebbe al momento controllabile, in questo quadro sono stati previsti altri tre sotto-livelli di rischio, nei quali verranno collocate le varie regioni. La fascia dipenderà dai numeri che il territorio in questione raggiungerà in base ai parametri decisi dall’Iss. Come per esempio il numero dei soggetti sintomatici, i ricoveri, i casi nelle Rsa, la percentuale di tamponi eseguiti e risultati positivi, il tempo tra sintomi e diagnosi , il numero di nuovi focolai e, non può mancare, il valore dell’Rt, l’indice di contagio.
Lo stato di allerta si avrà nel momento in cui questo valore supera la soglia di 1,5. Nove regioni hanno superto la soglia e solo due, Piemonte e Lombardia, al momento superano il 2 e forse, per entrambe verrà deciso un coprifuoco anticipato alle 18. L’Rt e gli altri parametri stabiliranno in quale fascia le regioni verranno collocate. La 1, la 2 o la 3. In base a questo ci saranno misure più o meno stringenti. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha così commentato: “Non è automatico essere nella fascia più alta”.
Il monitoraggio a cadenza settimanale
A cadenza settimanale il ministero della Salute farà un monitoraggio e inserirà ogni regione in una delle tre fasce. Ciò significa che una regione potrebbe trovarsi per una settimana in una fascia, e quella successiva in un’altra. Migliore o peggiore. Questo dipenderà da come si sarà comportata in sette giorni, e se avrà seguito le norme alla lettera. E già Crisanti ha sollevato qualche dubbio. Intanto però il governo ha già deciso che verranno emesse misure restrittive su tutto il territorio nazionale. Probabilmente i centri commerciali non apriranno nei giorni festivi e prefestivi, la capienza massima a bordo dei mezzi di trasporto pubblico locale verrà ridotta al 50%, e verrà invece estesa al 100% la percentuale della didattica a distanza per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Oltre alla chiusura di musei, mostre e sale gioco.