​Autocertificazione e spostamenti

​Autocertificazione e spostamenti, le regole Regione per Regione

De Luca vieta gli spostamenti tra le province, Cirio chiude i centri commerciali nei weekend e Fontana chiede il coprifuoco dalle 23 alle 5. Ecco le misure decise dai governatori delle Regioni
Francesca Bernasconi – Mer, 21/10/2020

Limitazioni, coprifuoco e autocertificazione per gli spostamenti. A cinque mesi dalla chiusura totale, in Italia torna l’ombra del lockdown, con le strette decise dai governatori delle varie Regioni e concordate con il governo.

E spunta di nuovo anche il modulo che i cittadini dovranno compilare per effettuare gli spostamenti, che saranno possibili solo per una “comprovata urgenza”. Le prime Regioni a pensare alla “serrata” dopo le 23 e nel weekend sono state Lombardia e Campania, seguite da Piemonte e Liguria. Intanto, però, il governo starebbe lavorando a un protocollo contenente linee guida, per fissare delle regole comuni da seguire nella stesura delle misure anti-contagio decise dalle singole Regioni. Secondo quanto appreso dall’Ansa da ambienti del Ministero delle Autonomie, si tratterebbe di un documento utile a coordinare i territori, in accordo col governo.

La Lombardia

Le misure ipotizzate dal governatore Attilio Fontana prevedono il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino in tutta la Regione e la chiusura dei centri commerciali, esclusi i negozi di generi alimentari, nel weekend. Una stretta che dovrebbe durare fino al 13 novembre prossimo. Nonostante il rallentamento nell’approvazione finale, l’ordinanza è attesa oggi. Quella precedente, aveva già stabilito una serie di “misure anti-movida”, che imponevano una stretta alla somministrazione di alimenti e bevande dopo le 24.

La Campania

Più duro, il governatore Vincenzo De Luca che a partire dal 23 ottobre, introduce il divieto di spostamento “dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania”. In caso di esigenze per motivi di salute, lavoro o necessità, lo spostamento “andrà autocertificato sotto personale responsabilità”. Rimane consentito “il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale”. Inoltre, nell’ordinanza viene suggerito “i richiedere al Ministro della Salute di condividere e disporre la sospensione di ogni attività dalle 23 alle 5 del mattino e degli spostamenti dalle 24, a partire dal prossimo fine settimana sull’intero territorio regionale”.

Il Piemonte

Il presidente della Regione, Alberto Cirio ha firmato ieri due nuove ordinanze, che mirano ad intensificare le misure di contenimento della pandemia. La prima riguarda le scuole superiori, che da lunedì alterneranno la didattica digitale a quella in presenza, con una quota del 50%. La seconda, invece, prevede la chiusura dei centri commerciali nel weekend, mentre durante la settimana, tutte le attività commerciali al dettaglio (tranne le farmacie) dovranno rimanere chiuse dalle 24 alle 5. Le ordinanze sono valide fino ale 13 novembre. “Sono scelte di rigore, prudenza e buon senso – ha commentato Cirio – quello che possiamo fare oggi ci permette di non chiudere tra qualche settimana bar, ristoranti, parrucchiere, centri estetici e negozi”.

La Liguria

Divieto di assembramento e chiusura dei centri culturali e sociali in Liguria, dove il presidente Giovanni Toti ha firmato un’ordinanza, in vigore dalle 12 di oggi, fino alle 23 del 13 novembre. Tra le misure imposte, oltre al diviento di assembramento, venono vietate le “manifestazioni pubbliche e private”. Le attività delle sale gioco, invece, saranno consentite “dalle ore 5 alle ore 18”, mentre i servizi bar e ristorazione sono permessi solo dalle 5 alle 24, “nel pieno rispetto delle specifiche linee guida adottate per queste attività”.

La movida

A livello nazionale, invece, potrà essere decisa “la chiusura al pubblico dopo le ore 21 delle strade o delle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento”. La decisione, spiega il Viminale in una circolare indirizzata ai prefetti, “richiederà la più ampia concertazione e collaborazione tra sindaco e prefetto”, oltre al parere “dei responsabili delle strutture di prevenzione sanitaria territoriali”. La possibilità di chiudere strade e piazze, specifica il Viminale, potrà essere anche parziale, “restringendo, cioè, l’accesso senza interdirlo totalmente, con il contingentamento degli ingressi”. In ogni caso, deve essere mantenuta “la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.

I controlli

Sarà compito delle forze dell’ordine e degli altri “attori della sicurezza territoriale” effettuare i controlli sul rispetto dei divieti in tutte le aree in cui sono entrate in vigure misure di contenimento. L’attuazione di questa misura, specifica il Viminale, “potrà beneficiare del concorso di unità militari, laddove presenti nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, anche all’esito di una rimodulazione del piano d’impiego delle forze già in disponibilità”.

L’autocertificazione

Nelle Regioni in cui è stato imposto il coprifuoco potrebbe tornare anche l’autocertificazione, come specificato dal governatore De Luca. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarà il Viminale a fornire tutte le indicazioni necessarie per compilare correttamente il modulo da esibire alle forze di sicurezza in caso di controllo. Nell’autocertificazione dovranno essere probabilmente specificate le generalità, il motivo dell’uscita negli orari in cui sono sospese le attività e, se si tratta di lavoro, il datore e l’indirizzo.