In che modo Hamas intende distruggere il Libano
di Khaled Abu Toameh 21 settembre 2020
Pezzo in lingua originale inglese: How Hamas Plans to Destroy Lebanon
Traduzioni di Angelita La Spada
Durante la visita di Haniyeh [al campo profughi di palestinese di] Ain al-Hilweh, il leader di Hamas ha dichiarato che la sua organizzazione, con l’appoggio dell’Iran, nella Striscia di Gaza, “è in possesso di missili che possono raggiungere Tel Aviv e andare oltre”.
Gli analisti politici arabi (…) credono anche che l’Iran si stia preparando a usare i suoi emissari, Hamas e Hezbollah, per colpire i Paesi arabi che instaurano relazioni con Israele, come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein.
“Chi è questo Ismail Haniyeh, che viene in Libano e mostra i muscoli nei campi [profughi] mentre è circondato da uomini armati (…) Nessuno nel nostro governo si è chiesto cosa ci faccia qui e chi lo abbia fatto entrare nel nostro Paese.” – Rita Mokbel, una donna libanese, Twitter, 7 settembre 2020.
“Il Libano è uno Stato indipendente e non è un teatro per l’Iran e i palestinesi.” – Il generale libanese Ashraf Rifi, Twitter, 7 settembre 2020.
“La Siria ha pagato a caro prezzo la difesa di Hamas e dei movimenti di resistenza, e loro hanno ricambiato il favore complottando contro la Siria e partecipando alla sua distruzione. Questo è ciò che insegnano la scuola dei Fratelli Musulmani e [il presidente turco] Erdogan.” – Wiam Wahhab, ex ministro libanese dell’Ambiente, Twitter, 7 settembre 2020.
La visita del leader di Hamas Ismail Haniyeh in Libano ha suscitato indignazione nel Paese. Molti cittadini e funzionari libanesi hanno espresso il timore che la sua presenza possa innescare un’altra guerra con Israele. La loro paura non sembra ingiustificata. I libanesi sono consapevoli del disastro che Hamas ha causato alla propria popolazione della Striscia di Gaza lanciando razzi su Israele. I libanesi dicono a Hamas: “Se volete lanciare attacchi terroristici contro Israele, non usate, per favore, il nostro Paese. Non siamo disposti a pagarne il prezzo”.
I libanesi hanno altresì protestato per il ritorno in Libano di gruppi armati palestinesi. I libanesi sembrano temere che Hamas, su istruzione dell’Iran, possa trasformare il Libano in una rampa per il lancio di missili contro Israele. I libanesi ricordano i giorni degli anni Settanta e Ottanta, quando l’OLP e altre fazioni armate palestinesi controllavano il Libano e utilizzavano i suoi territori per lanciare attacchi contro Israele, suo vicino, a sud.
Haniyeh, che attualmente vive in Qatar, è arrivato in Libano ai primi di settembre per una serie di incontri con funzionari libanesi e palestinesi. Ha inoltre incontrato Hassan Nasrallah, segretario generale del gruppo terroristico Hezbollah, appoggiato dall’Iran, e ha visitato il campo profughi palestinese di Ain al-Hilweh, dove era circondato da decine di miliziani armati.
Haniyeh ha poi partecipato a un incontro in videoconferenza dei leader delle fazioni palestinesi. È intervenuto alla conferenza dagli uffici dell’ambasciata dell’Autorità Palestinese (AP), a Beirut. Il presidente dell’AP, Mahmoud Abbas, ha tenuto un discorso dal suo ufficio di Ramallah, la capitale de facto dei palestinesi in Cisgiordania.
Durante la visita di Haniyeh [al campo profughi palestinese di] Ain al-Hilweh, il leader di Hamas ha dichiarato che la sua organizzazione, con l’appoggio dell’Iran, nella Striscia di Gaza, “è in possesso di missili che possono raggiungere Tel Aviv e andare oltre”.
Nel corso della sua visita a Beirut, Haniyeh ha incontrato Nasrallah. Dopo il colloquio, Hamas e Hezbollah hanno rilasciato una dichiarazione in cui hanno affermato la “stabilità e la solidità dell’asse di resistenza e la forza del rapporto tra Hezbollah e Hamas, che si basa su fede, fratellanza e jihad (guerra santa)”. I gruppi terroristici si sono inoltre impegnati a “sviluppare meccanismi di coordinamento tra le due parti”.
La visita del leader di Hamas in Libano è avvenuta durante una delle peggiori crisi della storia del Paese. Il governo libanese si è dimesso in mezzo alla crescente rabbia dell’opinione pubblica in seguito alla devastante esplosione al porto di Beirut, avvenuta il 4 agosto. L’esplosione, in cui sono morte almeno 200 persone e altre circa 5 mila sono rimaste ferite, si è verificata mentre il Libano è ancora alle prese con l’epidemia di coronavirus e con una grave crisi economica.
Molti libanesi sono arrabbiati con il governo per aver consentito a Haniyeh di entrare nel Paese. Rita Mokbel, una donna libanese che vive negli Emirati Arabi Uniti ha scritto su Twitter:
“Chi è questo Ismail Haniyeh, che viene in Libano e mostra i muscoli nei campi [profughi] mentre è circondato da uomini armati e dice di voler liberare la Palestina da Ain al-Hilweh? Nessuno nel nostro governo si è chiesto cosa ci faccia qui e chi lo abbia fatto entrare nel nostro Paese”.
Wiam Wahhab, un ex ministro libanese dell’Ambiente, ha scritto che Haniyeh “non è stato il benvenuto” in Libano.
“La Siria ha pagato a caro prezzo la difesa di Hamas e dei movimenti di resistenza, e loro hanno ricambiato il favore complottando contro la Siria e partecipando alla sua distruzione. Questo è ciò che insegnano la scuola dei Fratelli Musulmani e [il presidente turco] Erdogan. Il tempismo [della visita] è inappropriato e l’ospite non è il benvenuto”.
Il giornalista libanese Mohamad Nimer ha osservato in un post che “Ismail Haniyeh ha lasciato la Palestina ed è venuto a Beirut per annunciare lo sviluppo delle capacità missilistiche di Hamas?” Nimer ha rilevato che Hezbollah ha già dei missili che si dice verranno usati contro Israele. Rivolgendosi a Hamas e Hezbollah, il giornalista ha aggiunto: “Abbiate pietà del Libano e risparmiatelo dai vostri misfatti”.
L’ex parlamentare libanese Fares Souaid, commentando la visita di Haniyeh e le minacce contro Israele, ha messo in guardia contro il ritorno della presenza militare palestinese in Libano:
“Le minacce di Ismail Haniyeh contro Israele da Beirut sono pericolose perché ripristinano la l’azione armata palestinese [contro Israele] in Libano, terminata nel 1982. Si tratta anche di una minaccia ai quartieri residenziali e consentirà a Hamas di agire col favore di Hezbollah”.
Richard Kouyoumjian, un altro ex ministro libanese, ha detto che non gli era chiaro chi avesse permesso a Haniyeh di utilizzare il Libano come piattaforma per minacciare Israele. “Chi gli ha dato il permesso e il diritto di farlo?” Si è chiesto Kouyoumjian, aggiungendo che “se Haniyeh vuole essere un eroe, dovrebbe farlo dalla Striscia di Gaza e non dal Libano”.
Il generale libanese Ashraf Rifi ha scritto su Twitter che le minacce di Haniyeh contro Israele non servono alla questione palestinese. Inoltre, ha avvertito che le armi iraniane porterebbero alla distruzione del Libano.
“L’Iran ha trasformato la questione palestinese in una merce di scambio e ha approfondito le divisioni tra i palestinesi”, ha dichiarato Rifi.
“Dare potere all’Iran con la carta palestinese è un grave errore. Ed è un errore ancora peggiore consegnare all’Iran la carta dei campi profughi palestinesi in Libano. Il Libano è uno Stato indipendente e non è un teatro per l’Iran e i palestinesi”.
I leader dei partiti politici libanesi si sono incontrati per discutere delle ripercussioni della visita di Haniyeh e delle sue minacce contro Israele.
I politici hanno messo in guardia contro “il ritorno delle fazioni palestinesi finalizzato a esercitare qualsiasi ruolo militare o di sicurezza in Libano”. Hanno detto che l’incontro dei leader delle fazioni palestinesi a Beirut rammentava loro i giorni in cui il Libano era di fatto controllato dai palestinesi: “L’incontro delle fazioni palestinesi in Libano ha riportato alla mente l’era della ‘Terra di Fatah’, i giorni in cui il Libano era solo una sede per l’OLP”. (Fatah è la più grande fazione palestinese dell’OLP.)
MENA Media Monitor, che focalizza l’attenzione sulle questioni legate al Medio Oriente e al Nord Africa, ha avvertito che la minaccia di Haniyeh contro Israele e l’alleanza di Hamas con Hezbollah “massacrerebbe il Libano” e ha inoltre rilevato che Hamas, che ha già rovinato la Striscia di Gaza a causa dei suoi attacchi terroristici contro Israele, sta ora cercando di distruggere il Libano.
“Oltre al fatto di avere acquisito professionalità nell’uso della violenza, nel riciclaggio di denaro, nel traffico di droga e negli omicidi portati a termine attraverso l’utilizzo di telefoni cellulari, Hezbollah è diventato più professionale nel chiudere la porta a qualsiasi soluzione che impedisca il collasso del Libano”, secondo MENA.
“La visita di Haniyeh in Libano e il suo annuncio dal suolo libanese che lui e il suo alleato, Hezbollah, stanno lavorando alla produzione di missili intelligenti dal Libano, è un annuncio finalizzato a massacrare il Libano, che oggi non ha bisogno di nient’altro che della solidarietà internazionale a esso e ai suoi disastri. Ismail Haniyeh e Hezbollah porteranno il Libano nell’inferno di una guerra che distruggerà ciò che resta del Paese”.
Il commentatore politico e giornalista libanese Walid Choucair ha scritto che Hamas e Hezbollah, per volere dell’Iran, potrebbero progettare di utilizzare il Libano come tribuna per contrastare gli accordi di normalizzazione tra Israele e i Paesi arabi.
Gli analisti politici arabi sembrano essere convinti del fatto che l’Iran abbia inviato Haniyeh in Libano nel tentativo di estendere il proprio controllo sul Paese ai campi profughi palestinesi. Questi analisti credono inoltre che l’Iran si stia preparando a usare i suoi emissari, Hamas e Hezbollah, per colpire i Paesi arabi che instaurano relazioni con Israele, come gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein.
Gli analisti hanno avvertito che sia i libanesi sia i palestinesi pagheranno un alto prezzo se i campi cadranno nelle mani di Teheran. I libanesi e gli altri arabi stanno lanciando un messaggio chiaro: “Siamo stufi marci di Hezbollah e dell’Iran. Consentire a Hamas di entrare in Libano non farà che affliggere ulteriormente un Paese che ha un bisogno fatale di essere ricostruito”.
Khaled Abu Toameh è un pluripremiato giornalista che vive a Gerusalemme. È Shillman Journalism Fellow al Gatestone Institute.