LA BEATA MARIA CRISTINA DI SAVOIA
di Andrea Carnino
Sui banchi di scuola, noi italiani, abbiamo imparato che il nostro Paese è stato unito ufficialmente il 17 marzo 1861 ma, c’è stata una donna, anzi, una Regina, che l’unità l’ha realizzata 29 anni prima: si tratta di Maria Cristina di Borbone delle Due Sicilie, nata Savoia.
La beata Maria Cristina di Savoia, regina delle Due Sicilie
Sui banchi di scuola, noi italiani, abbiamo imparato che il nostro Paese è stato unito ufficialmente il 17 marzo 1861 ma, c’è stata una donna, anzi, una regina, che l’unità l’ha realizzata 29 anni prima: si tratta di Maria Cristina di Borbone delle Due Sicilie, nata Savoia.
Maria Cristina, vede la luce il 14 novembre 1812 a Cagliari, in un’epoca caratterizzata da una forte instabilità politica in Europa. I Suoi genitori sono re Vittorio Emanuele I di Savoia e Maria Teresa d’Asburgo-Este. Da parte di sua madre, la principessa è imparentata con l’imperatore Francesco I di Lorena, con Maria Teresa d’Austria, con Ercole III d’Este, ultimo rappresentante di questa illustre dinastia e con Maria Teresa Cybo-Malaspina, Duchessa di Massa e Principessa di Carrara. Nell’albero genealogico del padre spiccano invece re Filippo V di Spagna, Elisabetta Farnese e addirittura il Re Sole!
Nata quando il Piemonte è occupato dalla truppe napoleoniche, viene subito consacrata a Maria Santissima e si traferisce a Torino con la sua famiglia dopo il Congresso di Vienna. Qui riceve l’educazione data alle principesse del suo rango.
In un regno riappacificato, a Maria Cristina viene dedicato un forte nella cittadina di Aussois, in Savoia, appunto, il Fort Marie-Christine.
Ma, questo periodo tranquillo dura poco. Nel 1821, il padre è costretto ad abdicare a favore del fratello Carlo Felice e muore tre anni dopo. Maria Cristina, in questi anni soggiorna a Nizza, a Moncalieri e dopo una breve sosta a Modena, si stabilisce con la madre e la sorella Maria Anna, che diverrà imperatrice consorte d’Austria, a Palazzo Tursi nella città di Genova. Le tre donne, nel 1825 decidono di recarsi a Roma per l’apertura dell’Anno Santo; qui, la paterna benevolenza di Papa Leone XII, la solennità delle sacre funzioni, la visita alle numerose chiese, ai tanti monasteri e alle catacombe, fanno accrescere la fede di Maria Cristina.
Nel 1830, la principessa si fidanza ufficialmente con re Ferdinando II delle Due Sicilie, nato due anni prima di lei. Le nozze vengono celebrate il 21 novembre 1832 nel Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta a Genova. Questo matrimonio non sarà felice: Cristina, fortemente provata dalla morte della madre, avvenuta otto mesi prima, voleva diventare monaca di clausura ma, re Carlo Alberto, ricordandole le ragioni di stato, le impone le nozze; Ferdinando, dal canto suo, di carattere esuberante, non riuscirà mai ad amare una moglie così devota. Una parte del denaro destinato ai festeggiamenti, per decisione comune degli sposi, è utilizzato per donare una dote a 240 spose e per riscattare un buon numero di pegni depositati al Monte di Pietà, mentre l’abito da sposa viene donato al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Toledo, dove tuttora si conserva con venerazione. Il 26 novembre, gli sposi s’imbarcano per Napoli, dove giungono il giorno 30, sotto una pioggia torrenziale, accolti da una folla festante ed in preda ad un entusiasmo che ha sempre contraddistinto l’espansività dei napoletani.
Diventata regina, Maria Cristina, assiste ogni giorno alla Santa Messa, non giunge mai al tramonto senza aver recitato il rosario ed suoi libri quotidiani sono la Bibbia e l’Imitazione di Cristo.
Donna di intelligenza non comune, colta ed esperta in discipline come la fisica e la classificazione delle pietre preziose, il suo vero amore è il popolo, che la chiama la “Regina Santa”: nei pochi anni in cui è regina riesce ad impedire l’esecuzione di tutte le condanne capitali, aiuta molto poveri e malati, inviando loro denaro e biancheria, fa in modo che i diseredati abbiano un tetto sotto il quale dormire, sostiene economicamente i giovani in pericolo morale, gli istituti religiosi ed i laboratori professionali, togliendo dalla strada gli accattoni. L’opera più grande legata al suo nome è certamente la riapertura della «Colonia di San Leucio» che, con una legislazione ed uno statuto propri, era basata sulla lavorazione della seta da esportare in tutta Europa. Qui le famiglie tornarono ad aver casa e lavoro, una chiesa ed una scuola obbligatoria.
Maria Cristina muore di parto il 31 gennaio 1836, dando alla luce il futuro Francesco II, ultimo re regnante delle Due Sicilie. Per tre giorni il popolo sfila in mesto pellegrinaggio per rivedere per l’ultima volta questa grande sovrana. La salma viene tumulata nella Basilica di Santa Chiara (la stessa che accoglie le spoglie anche di Salvo d’Acquisto), dove si trova tuttora. Il marito, che si risposa meno di un anno dopo con Maria Teresa d’Asburgo-Teschen, avvia il processo per la beatificazione della moglie; processo interrotto con l’Unità d’Italia. La regina viene beatificata molti anni dopo, esattamente il 25 gennaio 2014, presso la Basilica di Santa Chiara di Napoli, pantheon dei sovrani borbonici, dove riposa. Alla cerimonia erano presenti il Duca di Castro ed il Duca di Noto, oggi Duca di Calabria, capi dei due rami della famiglia reale.
Autore: Andrea Carnino
Fonti foto: dalla rete
Andrea Carnino, torinese, è laureato in Economia Aziendale e studioso di Case Reali.