La scrittura beneventana
La scrittura beneventana nasce alla fine del VIII secolo in quelle zone dell’Italia meridionale che si risollevarono dalla decadenza dei due secoli precedenti grazie all’iniziativa e la florida produzione culturale dei monasteri benedettini, primo fra tutti quello di Montecassino.
La base della scrittura è la c o r s i v a n u o v a ( nonostante permanessero le antiche onciale e semionciale), come lo era negli stessi periodi per le scritture dell’Italia settentrionale ( per esempio quella di Nonantola) che, successivamente, cedettoro il passo alla carolina.
si sviluppò in quasi tutto il sud d’Italia, tranne in Calabria di tradizione greco-bizantina e in Sicilia dominata dagli arabi, fino a toccare le coste della Dalmazia; a Bari assunse caratteristiche originali per cui venne definita beneventana barese ( o tipo di Bari).
molti paleografi, tra cui l’autorevole Lowe analizzano lìevoluzione di questa scrittura parallelamente alle vicende del monastero di Montecassino, così da suddivedere la sua storia in quattro periodi con precisi indizi tecnici per la datazione.
-1 periodo (“dei tentativi”) dall’ VIII-IX secolo
L’abbazia fu fondata nel 529 d.c.da S.Benedetto, pochi decenni dopo fu distrutta dai Longobardi (nel 581d.c) e i monaci si trasferirono a Roma.
Nel 747 fu terminata la ricostruzione grazie all’intervento di alcuni monaci guidati da Petronace di Brescia e accolse nomi illustri come Carlomanno e lo storico Paolo Diacono.
Alla fine del IX secolo e più precisamente nel 883, venne nuovamente distrutto, questa volta dai Saraceni e i monaci dovettero rifugiarsi a Teano.
-2 periodo (“capuano”, “di formazione”) dal IX-X secolo
Un ulteriore danneggiamento gli fu inflitto poco dopo l’883, un incendio distrusse il codice originale della Regola di S.Benedetto e così i monaci si trasferirono nel principato di Capua fino a quando i lavori di ricostruzioni non fossero terminati, cioè nel 949 d.c..sotto il governo dell’abate Mansone e la scissione di alcuni monaci recatisi in Terra Santa si conclude il secondo periodo.
-3 periodo (” degli abati Teobaldo e Desiderio”, “di perfezione”) dal XI-XII secolo
Il monaco Teobaldo divenne abate dopo l’esperienza in Terra Santa, con se aveva portato molti codici, arricchendo la biblioteca del monastero. Successivamente, nel 1058 fu la volta dell’abata Desiderio.
-4 periodo (“della decadenza”) dal XII-XIII secolo
La scrittura è gradualmente sostituita dalla minuscola gotica, persiste solo fino al XIV secolo nella forma tipizzata “barese”.
CARATTERISTICHE DELLA SCRITTURA BENEVENTANA:
-Scrittura molto calligrafica, che spezza le aste verticali ( mentre la gotica spezza le curve)
-si verifica una sovrappozione dei tratti rotondeggianti
-lettere caratteristiche:
A simile ad una o+c
E cresteta, leggermente di modulo maggiore
R che scende sotto il rigo (fino al XI sec a fine parola troviamo anche quella a forma di 2)
T simile alla “a” con il tratto più orizzontale
-frequenti le legature con “i” :
ei
fi
gi
li
ri
ti (sordo e assibilato)