Omicidio stradale, usare il cellulare alla guida è un’aggravante
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, convoca un tavolo di maggioranza per questo pomeriggio. Previste pene più severe. Ma Pd e Italia Viva frenano
Michele Di Lollo – Lun, 20/07/2020
Stretta sulle regole e pene più severe. Il governo giallorosso è pronto a inasprire le misure in caso di omicidio stradale.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha convocato un tavolo in cui riunisce la maggioranza per chiedere un veloce via libera a un disegno di legge ad hoc. Una novità rilevante è che nel reato di incidente diventa un’aggravante anche l’uso del cellulare alla guida. Ciò significa che guidare al telefono, in caso di omicidio stradale, sarà considerato un’aggravante così come lo è la guida in stato di ebbrezza.
La normativa su questo tema viene riformata per la prima volta dal governo Renzi. L’omicidio stradale diventa reato nel 2016. Il leader di Italia Viva cerca di inasprire le pene dopo che due ragazzi, Lorenzo e Gabriele, vengono investiti da un pirata della strada. Con l’articolo 589-bis, secondo quanto scrive il Messaggero, non viene però modificata la pena (da 2 a 7 anni) per chi cagiona, per colpa, la morte di una persona a seguito della violazione delle norme che disciplinano la circolazione stradale. Pena che, però, durante il governo presieduto dall’attuale leader di Iv è stata aumentata da 8 a 12 anni per chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe. E da 5 a 10 anni se l’omicida ha un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l o ha causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità.
A distanza di più di quattro anni le cose cambiano ancora. Bonafede vuole ampliare le condotte di particolare pericolosità punendo, per esempio, chi cagiona per colpa la morte di una persona oltrepassando una striscia pedonale. Inasprisce le pene per chi causa un incidente mortale commettendo due o più violazioni della disciplina della circolazione stradale. È prevista una stretta soprattutto per chi omette di prestare assistenza o non si mette immediatamente a disposizione della polizia giudiziaria.
Si prevede, poi, che in caso di uccisione di più persone la pena debba essere aumentata almeno di un terzo. Per omissione di soccorso è previsto l’arresto obbligatorio, non più facoltativo. Il governo, al suo interno, resta però diviso. L’aggravante dell’uso del cellulare alla guida in caso di omicidio stradale non convince gli alleati. Se ne discuterà. Anche se Italia Viva e Pd non approvano a pieno la riforma. Il vertice di maggioranza è atteso per il pomeriggio di oggi. E chissà se si troverà la quadra senza ulteriori ritardi.