Arriva la “botta” sulla benzina. Ecco cosa cambia alla pompa
Tornano a salire i prezzi della benzina dopo la riduzione dei costi riscontrata durante i mesi di lockdown. Tutte le variazioni
Federico Garau – Gio, 25/06/2020
Durante il periodo di chiusura imposto dal governo in piena emergenza sanitaria per tentare di ridurre il pericolo di contagio da Coronavirus, i prezzi del petrolio avevano subito un considerevole taglio, dovuto principalmente al fatto che la stragrande maggioranza delle attività produttive si trovava in stato di stallo.
Il ridursi della domanda di petrolio aveva dunque portato ad un drastico cambiamento del listino prezzi dei carburanti. Un tracollo epocale, che aveva destato più di qualche preoccupazione, dato che un simile evento non si vedeva dal lontano 1999.
Nonostante la perdita di valore del greggio, i costi della benzina in pieno lockdown non avevano in generale presentato grossi cambiamenti, se non una leggera riduzione. Una boccata d’ossigeno, in ogni caso, per i consumatori, che invece in questi giorni vedono risalire i prezzi del benzinaio.
Malgrado le quotazioni del petrolio non siano ancora risalite nei mercati, molti cittadini italiani hanno infatti assistito ad un drastico rincaro del prezzo della benzina, tornato a raggiungere picchi considerevoli ora che il Paese si è rimesso in moto.
Secondo quanto comunicato nei giorni scorsi all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale della verde è salito a 1,400 euro al litro, e stiamo parlando della modalità self-service. Quando è il benzinaio ad occuparsi in prima persona di effettuare il rifornimento, invece, il costo sale a 1,547 euro al litro. I prezzi, naturalmente, non sono identici per tutti i marchi. Si oscilla, pertanto, fra 1,395 e 1,421 euro al litro.
Stesso discorso per il diesel. Con il self-service, il costo si aggira mediamente intorno ad 1,284 euro al litro, mentre con il servito sale ad 1,433 euro al litro.
La paura di una nuova ripresa dei contagi da Covid-19, così come l’insicurezza dovuta ad una futura battaglia commerciale fra Stati Uniti ed Unione europea, sta tuttavia continuando a far calare i prezzi del petrolio. Non si può escludere, dunque, una nuova possibile riduzione del costo della benzina.
Intanto, preoccupato dalla situazione attuale, il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) lancia l’allarme. “L’aumento dei prezzi dei carburanti non è da attribuire all’andamento delle quotazioni petrolifere, ma risiede nell’incremento degli spostamenti degli italiani durante la Fase 3”, ha twittato questa mattina l’associazione, che ha poi rilasciato anche un comunicato stampa. “Il petrolio registra in questi giorni quotazioni stabili attorno ai 40 dollari al barile, mentre a crescere sensibilmente è l’utilizzo delle automobili da parte degli italiani, che tornano a spostarsi per il paese per raggiungere le seconde case o recarsi al mare”, si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale della Codacons, che prosegue:”Proprio la ripresa dei consumi petroliferi determina un rialzo ingiustificato dei prezzi alla pompa, che danneggia non solo gli automobilisti ma l’intera collettività, con ripercussioni negative sui prezzi dei prodotti trasportati, a partire dagli alimentari”.
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