Dal 14 settembre si rientra in classe

Scuola, dal 14 settembre si rientra in classe

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier Conte ha spiegato che la scuola è al centro della politica del governo. Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha annunciato assunzioni di 50mila persone e aumenti degli stipendi degli insegnati
Gabriele Laganà – Ven, 26/06/2020

Dopo l’anomalo anno scolastico caratterizzato dall’emergenza sanitaria che ha costretto studenti ed insegnati alla didattica a distanza finalmente da settembre si ritornerà alla normalità. Ad annunciarlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“Il governo ha lavorato già da tempo per permettere ai nostri studenti di rientrare a scuola già a settembre. Ci siamo predisposti per tornare in classe in massima sicurezza il 14 settembre”, ha dichiarato il premier. Conte ha ammesso che quella di chiudere le scuole “è stata una scelta presa non a cuor leggero, ci ha fatto male. Abbiamo avuto un’ampia discussione e alla fine abbiamo valutato anche con il Cts che fosse la soluzione che garantisse maggior sicurezza per i nostri figli e per i famigliari. Ma è stata una decisione che ci ha fatto male”.

L’annuncio segue l’incontro l’incontro Stato-Regioni nel quale è stato dato il via libera alle nuove linee guida per il rientro in classe degli studenti. Nella bozza del documento è stato inserito un esplicito riferimento al distanziamento fisico che richiama le raccomandazioni del Comitato Tecnico Scientifico. “Il distanziamento fisico, inteso come un metro fra le rime buccali degli alunni, rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”, si legge nel testo. La bozza prevede l’istituzione di “Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente locale competente, con il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, finalizzate ad analizzare le criticità delle istituzioni scolastiche che insistono sul territorio di riferimento delle conferenze”. “Lo scopo – si legge ancora nel documento – sarà quello di raccogliere le istanze provenienti dalle scuole con particolare riferimento a spazi, arredi, edilizia al fine di individuare modalità, interventi e soluzioni che tengano conto delle risorse disponibili sul territorio in risposta ai bisogni espressi”.

Nella nuova bozza si legge che “il Comitato tecnico scientifico, almeno due settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula, e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni”. Diversi punti i punti fondamentali su cui si sviluppano le linee guida per la riapertura delle scuole a settembre. Tra questi vi sono classi divise in più gruppi di apprendimento, turni differenziali a seconda dei gradi scolastici, estensione dell’orario fino al sabato. Inoltre gli istituti di secondo grado potranno utilizzare anche la didattica a distanza, ma solo in maniera complementare. Tuttavia saranno le singole scuole a decidere. Ciascun istituto potrà organizzare gli spazi interni ed esterni in modo tale da evitare assembramenti all’ingresso e all’uscita. Per lo stesso motivo gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche dovranno quindi essere scaglionati, mentre il personale ausiliario si occuperà delle attività di accoglienza e vigilanza.

Durante la conferenza stampa, il premier ha sottolineato che la didattica a distanza ha permesso di andare avanti con l’insegnamento e “con la formazione dei nostri studenti anche durante il periodo del lockdown”. Allo stesso tempo, il presidente del Consiglio ha specificato di essere consapevole che questo modo inusuale di portare avanti le lezioni è legato ad una questione di necessità. “Ci rendiamo conto- ha ammesso- che non eravamo preparati per affrontare una didattica a distanza”. Nonostante tutto, Conte ha voluto sottolineare che si è subito intervenuti per risolvere i normali problemi provocati da una situazione nuova ed inaspettata stanziando “risorse per molti studenti che non avevano la possibilità di tablet, pc e connessioni internet”.

“La scuola è al centro della politica del governo. E continueremo ad investire sempre di più”, ha garantito il presidente del Consiglio che ha anche annunciato che è stato stanziato “un ulteriore miliardo per nuovi investimenti. Per una scuola più moderna, più sicura, più inclusiva”. “Vogliamo classi meno sovraffollate, perché le cosiddette classi pollaio non mi piacciono affatto. E vogliamo migliorare i percorsi professionalizzanti. Siamo molto ambiziosi sulla scuola e non abbasseremo mai l’attenzione”, ha promesso Conte

Alla conferenza stampa ha partecipato, come è ovvio che sia, anche il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. L’esponente del governo ha a sua volta garantito le famiglie in merito alla tutela della salute nelle scuole. Il ministro ha, infatti, affermato che gli istituti dovranno essere puliti. Per fare ciò, ha aggiunto la Azzolina, “abbiamo investito milioni di euro per i prodotti igienizzanti. Poi dobbiamo tenere il metro di distanziamento, evitando gli assembramenti. Faremo formazione del personale, ci lavoreremo con la Protezione civile, e dialogheremo con famiglie e gli studenti”. Il problema che studenti e professori potrebbero affrontare a settembre è quello del distanziamento. Ma il ministro non è preoccupato anche perchè sarebeb stata trovata una soluzione per garantire il rispetto delle regole. “La scuola ha bisogno di spazi- ha spiegato Azzolina- è chiaro che se parliamo di un metro di distanziamento abbiamo bisogno di più spazi. Al Miur abbiamo creato un software per dire quanti spazi abbiamo negli istituti. Ora so adesso, classe per classe, quanti metri ho a disposizione”.

Dal calcolo degli spazi negli istituti risulta che “il 15% degli studenti devo portarli fuori dagli istituti, se devo rispettare il distanziamento di un metro”, ha ammesso il ministro. “Le linee guida che oggi presentiamo sono state condivise con il mondo della scuola, le forze sociali, i genitori, con gli studenti, il mondo della disabilità e le scuole paritarie, e ovviamente con gli enti locali che ci hanno dato una grande mano. Sono immediatamente operative, ci sono le soluzioni e ci sono le risorse per realizzarle”, ha affermato ancora la Azzolina che ha anche aggiunto che per evitare problemi da settembre “faremo gli ingressi scaglionati e faremo anche la formazione del personale scolastico” ha sottolineato spiegando che pensa a dei “webinar con la Protezione civile”.

La Azzolina, poi, ha descritto la scuola che vorrebbe. Gli istituti devono avere meno alunni per classe in modo che “ogni docente possa seguire ogni singolo studente perché tutti hanno esigenze diverse. Ad esempio nella scuola primaria vorrei un docente laureato in inglese. Più insegnanti specializzati abbiamo, più il futuro dell’Italia sarà raggiunte”. Non solo. Nei sogni del ministro dell’Istruzione vi sono scuole più colorate “nel senso che uno studente deve essere felice quando entra e triste quando va via”. La Azzolina ha anche smentito le voci in merito ai doppi turni o allo sdoppiamento delle classi.

Il ministro si è detto consapevole che dalla insolita situazione provocata dall’emergenza sanitaria “i ragazzi con disabilità sono quelli che hanno sofferto di più. E a loro che daremo la risposta più forte, a settembre”. Ma il lavoro da fare è tanto. La Azzolina ha annunciato che dall’1 luglio inizierà a girare “ufficio scolastico regionale per ufficio scolastico regionale, scuola per scuola. Andremo a monitorare e aiutare dirigenti scolastici e usr perché la scuola a settembre parta e bene”.

Lo stesso ministro ha spiegato che con il denaro stanziato dal governo si potranno assumere 50mila persone a tempo determinato. “Abbiamo bisogno di più organico: di docenti e personale non docente”, ha ammesso la Azzolina che ha anche aggiunto che a partire a luglio “gli stipendi degli insegnanti aumenteranno, dagli 80 ai 100 euro, perché se lo meritano, i loro stipendi sono i più bassi d’Europa”. “Saranno previsti- ha aggiunto- aumenti generalizzati degli stipendi dei docenti, con un investimento già da luglio. L’investimento sui dipendenti è alla luce di un riconoscimento che meritano. Gli stipendi del personale docente sono tra i più bassi d’Europa. La scuola che sogno è una scuola moderna è ora di dire basta a una vecchia fotografia di cinquanta anni fa. Abbiamo bisogno di cambiare il modo di fare didattica, serve più modernità. Investiamo nell’ambiente di apprendimento, mettiamo dei soldi sulla scuola”.

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