In arrivo la nuova Imu: ecco cosa cambia dal 16 giugno
Dal 16 giugno scatta la nuova Imu: accorpa anche la Tasi, non cambia nulla per le scadenze sui pagamenti. Rimane l’esenzione per la prima casa ed i proprietari delle case vacanze non dovranno versare acconti. Ecco cosa accade
Alessandro Ferro – Lun, 01/06/2020
Martedì 16 giugno sarà il giorno del debutto della nuova Imu: la novità dell’Imposta municipale è l’accorpamento tra la vecchia Imu e la Tasi (che è stata abolita).
Per questo motivo non ci saranno sconti, l’aliquota di base è stata aumentata di un punto per assorbire l’imposta cancellata. E non cambia nulla nemmeno per i pagamenti, le cui scadenze sono fissate per il 16 giugno (acconto) ed il 16 dicembre (saldo o conguaglio).
Inoltre, il governo ha istituito il “Fondo salva Comuni” con una dotazione di 74,90 milioni di euro per l’anno in corso. La buona notizia è che i proprietari di appartamenti che vengono affittati stagionalmente non dovranno versare alcun acconto.
Esenzione per la prima casa
Per la prima casa valgono le regole del passato: viene esentato dal pagamento l’immobile nel quale il proprietario abita ed è anagraficamente residente. Non viene conteggiato il numero delle case possedute ma viene valutato l’uso diretto, fin quando un proprietario non va ad abitare in una casa che ha acquistato dovrà comunque pagare l’imposta. Sono valutate come prima casa anche le abitazioni delle Forze armate anche se non residenti, gli appartamenti degli anziani che si trovano nelle case di cura se non sono affittati ad altri, come si legge su Repubblica.
Nessun acconto per le case vacanze
Il Decreto Rilancio prevede che, oltre alle strutture turistiche, anche i proprietari di case vacanze, bed & breakfast ed appartamenti destinati alle locazioni stagionali o agli affitti brevi non dovranno versare la rata di acconto. L’unico vincolo è che dovrà essere il proprietario ad occuparsi direttamente dell’appartamento. Non è prevista alcuna rata anche per i gestori dei campeggi.
Rinvio a dicembre per chi ha comprato quest’anno
Dal momento che la prima rata vale la metà di quanto versato per Imu e Tasi nel 2019, non è possibile calcolare correttamente l’importo che il nuovo proprietario dovrà versare. Per questo motivo, se ne riparlerà a dicembre. Invece, come viene specificato dal Ministero dell’Economia, chi ha comprato una casa nel 2020 potrà evitare la prima rata e versare direttamente tutto a saldo. Lo stesso vale per chi avesse ereditato una casa nell’anno in corso, non dovrà versare nulla perché lo scorso anno l’immobile non si possedeva.
Nel caso specifico dell’eredità, comunque, l’Imu non è mai dovuta quando si tratta dell’ex casa di famiglia abitata dal coniuge superstite: in questo caso, infatti, è previsto il diritto di abitazione sull’immobile, a prescindere dal fatto che ci siano anche altri eredi.