L’abitudine di fare una “penichella”.

Dopo pranzo ho l’abitudine di fare una “penichella”.

In questo periodo di tensioni e paure ho sempre con me il telefonino che puntualmente, un giorno sì e uno no, scatena il suo improvviso, infernale suono che mi scuote dal mio benefico torpore. (questo succede anche quando sei in bagno o sotto la doccia!) “Chi è?” Rispondi concitato… (sono sempre i soliti interlocutori malpagati, maschili o femminili, le solite voci italiane o mezzo italiane che, con voce melensa, ti chiamano per nome) “È il signor Antonio?” io rispondo “Antonio chi?” allora ti sciorinano i tuoi dati: nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, sito Internet. Manca il numero delle scarpe, il peso, il colore degli occhi e la targa della macchina! È la solita azienda nazionale o multinazionale della Luce, Acqua, Gas, Telefono, Internet, Assicurazioni ecc. che ti propone vantaggiosissimi contratti che, se cadi nel trabocchetto, te li sciorinano a una velocità impressionante, per cui non capisci nulla! “Ha udito bene la mia voce?” Se per disgrazia rispondi “Si” sei fregato! Ti trovi un nuovo contratto e mille difficoltà per uscirne “vivo”! Oggi non mi sono ribellato, non ho alzato la voce… ho fatto un lungo respiro e poi, con voce melliflua, ho risposto dando all’interlocutrice un amorevole consiglio: “Gentile signora, la sua società possiede ogni dettagliata informazione sulla mia vita privata, compresa data di nascita, posizione sociale, pensione… Le do la possibilità di fare bella figura con i suoi superiori, ai quali faccia osservare quanto segue: oggi la vita media si è allungata. L’età pensionabile è prossima ai settant’anni e la speranza di vita si è allungata. La sua società proporre, anche a chi ha raggiunto 80 e più anni, di cambiare il fornitore di beni essenziali. Man mano che aumenta l’età le probabilità di rimanere in vita diminuiscono comunque, cambiare fornitore non ne vale la pena, e le persone interpellate dicono no. Figurarsi se l’invito è rivolto a chi è più vicino ai 90, o li ha superati, tanto più se i benefici contrattuali riguardano unicamente il primo anno. Vi è una seconda riflessione. Le tremende conseguenze della recente pandemia, causate da una iniziale logica impreparazione e successivo pressapochismo dei nostri politici, ha provocato una vera strage di anziani. Sono proprio quei cittadini in favore dei quali, per centinaia di migliaia di giovani e adulti, figli, nipoti, e talvolta, pronipoti, i nonni (e bisnonni) intervenivano con un indispensabile aiuto economico, alle volte privandosi di cose essenziali. Oggi molti di quei benefici interventi non esistono più, e nessuno provvede. La sua società potrebbe attuare una nuova strategia nei confronti degli anziani proponendo, sulle tariffe minime, sconti differenziati per età: ai settantenni il 2% di sconto e, progressivamente ad età superiori (75, 80, 85, 90, 95, 100) aumenti quinquennali. Per la società che lei rappresenta questo munifico atto di solidarietà risulterebbe un meritevole atto d’amore in favore delle conseguenze di quelle stragi, e indirettamente una notevole forma pubblicitaria… provi a farlo presente ai suoi superiori… e se per caso approvano l’idea mi richiami.

Antonio Baudino