Visita ai congiunti, così cambia il modulo di autocertificazione
Con la Fase 2, al via il 4 maggio, sarà consentito uscire di casa per andare a trovare familiari e partner. E il modulo di autodichiarazione cambierà
Fabio Franchini – Mar, 28/04/2020
Congiunti è stata la parola più digitata sulle tastiere di computer e smartphone nella giornata di ieri, in seguito alla conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di domenica sera dedicata alla Fase 2.
Nel nuovo corso che prenderà il “la” dal 4 maggio, infatti, si potrà uscire di casa per andare a fare visita, appunto, ai propri congiunti. E lì le dita degli italiani si sono scatenate, andando a “googolare” la parola per conoscerne l’effettivo significato. In sostanza, fa riferimento ai propri familiari e parenti.
Ma visto il cortocircuito che si è rischiato – e comunque si rischia tuttora – di innescare, l’esecutivo ha puntualizzato come sarà permesso vedersi con i partner e con gli “affetti stabili”, per utilizzare le parole della ministra delle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli (Partito Democratico).
Quindi, in attesa di conoscere quello che sarà il nuovo modulo di autocertificazione – che sarà disponibile sul sito del ministero dell’Interno a partire dalla prossima settimana, nel frattempo fino al 4 maggio rimane in vigore quello pubblicato in data 26 marzo – è certo che nel nuovo documento stampabile o editabile online che bisognerà mettersi in tasca per uscire di casa, tra le ragioni dello spostamento sarà indicata anche la tanto “discussa” quanto attesa visita ai congiunti.
Ecco la nuova autocertificazione necessaria per gli spostamenti in vigore : nuovo_modello_autodichiarazione_26.03.2020_editabile
Purtroppo, sono ancora però tante per non dire troppe, le zone grigie e le domande senza risposta relative alla Fase 2. Soprattutto visto che quella che scatterà da lunedì 4 maggio assomiglia più a una “Fase uno e mezzo”. Ciò detto nel modulo di autocertificazione entrerà di gran carriera la parola “congiunti” e i tre macro-motivi che da due mesi permettono agli italiani di uscire di casa faranno spazio al quarto.
Oltre alle ormai famigerate e arci note “comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute” che ogni cittadino può addurre qualora venisse fermato per un controllo dalle forze dell’ordine per spiegare il motivo della sua uscita, sarà possibile indicare anche la “visita ai congiunti”, a patto però che una volta arrivati nella casa della propria famiglia, del parente o della propria fidanzata o del proprio fidanzato non si organizzino party privati.
Le feste in casa e le riunioni di famiglia, infatti, rimangono assolutamente vietate, come peraltro sottolineato dallo stesso premier nel discorso al Paese di domenica sera.