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In omaggio la prima parte del libro ‘LA FINE dell’UOMO nella società iperconsumistica’ in PDF L’intero libro è acquistabile con SPESE DI SPEDIZIONE GRATUITE fino al 30/04
“La “postmodernità” è qualificata dall’oltrepassamento della materializzazione della vita dell’uomo verso il basso, per cui una volta che l’anima umana si è completamente staccata dalla trascendenza per disporsi nell’orizzontalità della sua dimensione, poi si ripiega interamente nell’immanenza, nella materialità, infine oltrepassa anche questa dimensione verso il basso, verso il substrato informe di tutta l’esistenza sensibile.
Nel tentativo di liberarsi dalla stretta soffocante della solida forma carnale e della dimensione materiale corporea, l’anima si apre dei varchi verso ciò che costituisce l’infrasensibile e il submateriale, inteso nella sua dimensione informale, disordinata e caotica. L’abbandono progressivo della dimensione formale materiale porta l’anima verso la progressiva deformazione, disintegrazione e dissoluzione, questo è il moto proprio della postmodernità”
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La fine dell’uomo nella società iperconsumistica
€22.00
A cura dell’ARQ
“Le catene che imprigionano l’ultimo uomo sono invisibili, ma sono le più rigide, le più oscure, ormai hanno legato e sottomesso l’uomo ad una gigantesca chimera, più egli crede di acquisire la “libertà”, più invece si incatena, più si crede “libero”, più è aggiogato. L’ultimo sembiante umano non si rende nemmeno più conto che la sua concezione iperconsumistica della felicità dipende dal mercato. L’attuale Leviatano, lo “Stato” postmoderno, è anch’esso parte di un processo diabolico universale, a causa del quale la definizione della felicità viene continuamente modificata in relazione a ciò che deve essere posseduto di volta in volta per essere “felici”, ora quel prodotto, poi la sua nuova versione, e così via. Tutto ciò determina un’inquietudine crescente, l’incertezza e l’insicurezza serpeggiano ovunque, e la sensazione che ci possa essere un collasso imminente della situazione domina molti uomini.”
Descrizione
A cura dell’ARQ
Il testo descrive l’ultimo stadio del degrado dell’umanità, un degrado che ha origini lontane e interessa tutti i piani della vita umana, dalla dimensione dello spirito a quella della corporeità. In particolare il libro esamina gli ultimi passaggi dell’involuzione della società contemporanea, a partire dalla genesi della società materialistica, centrata su economia, avere, consumo e piacere corporeo, fino alla società attuale di tipo submateriale.
Il passaggio conclusivo della degenerazione dell’uomo prevede che anche la condizione materialistica sia superata verso il basso, nella condizione caotica e disordinata che è propria del fondo indeterminato dell’esistenza universale. Perciò tutti i caratteri della società edonistica e consumistica che hanno dominato fino al periodo del secondo dopoguerra vengono oltrepassati in senso inferiore e sono radicalizzati, per cui si affermano l’iperedonismo, l’iperconsumismo e l’iperdindividualismo, che costituiscno gli elementi dissolutivi di ogni unità formale materiale che aveva ancora un ruolo primario nella fase precedente dell’umanità.
In ogni dominio della vita dell’uomo e nell’ambiente in cui vive si impongono ormai il caos e il disordine, ogni indirizzo dell’esistenza umana ha un carattere nichilistico annientante e ogni operazione condotta dall’uomo non porta che alla costituzione della parodia della condizione retta e normale dell’umanità.
Il passaggio da questa crisi finale apre alla palingenesi universale dalla quale nascerà un nuovo ordine di cose, nel quale l’umanità conoscerà nuovamente il suo stato di perfezione.
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